Per un pugno di stablecoin! ATTO II°
Il regolatore USA chiude BUSD. Binance vira su TrueUSD, stablecoin che ha una storia particolare e che da 1 mese si è rifugiato alle Bahamas. Arriva il secondo atto della nostra esclusiva inchiesta...
Il più potente e ricco exchange del mondo, Binance, ha da poco cambiato il suo stablecoin di riferimento. Non è stato un capriccio, ma la reazione allo stop arrivato negli Stati Uniti da due diversi regolatori. Uno stop che per diversi commentatori del settore finanziario ha il sapore della ritorsione.
Quando sei l’exchange che governa più della metà del mondo Bitcoin e crypto non c'è tempo per rimanere con le mani in mano. L'exchange di Changpeng Zhao ha virato rapidamente verso TrueUSD, uno stablecoin dalla storia particolare - e per certi versi sconosciuta - che stuzzica vecchi meme, FUD e sospetti.
Questo è il secondo capitolo della nostra indagine sul mondo degli stablecoin. La prima puntata introduttiva è stata pubblicata la scorsa settimana: non avrete bisogno di leggerle necessariamente in sequenza.
Il 12 febbraio 2023 il mondo degli investitori e degli appassionati cripto si è svegliato nel pieno di un terremoto.
NYDFS - l'agenzia statale di New York che si occupa di Servizi Finanziari - e SEC dicono a Paxos, società newyorchese che gestiva l'emissione di BUSD che sarebbe stato il caso di farsi da parte.
BUSD o Binance USD è (o meglio era) lo stablecoin utilizzato da Binance sulla sua rete e che ha cercato di spingere fino all'ultimo dei giorni del progetto, in quella che è una corsa alla gestione degli stablecoin alla quale non si sottrae alcun exchange degno di questo nome.
Binance aveva provato a partecipare alla corsa con BUSD, token che veniva emesso su licenza da Paxos con regolari permessi, licenze, bollini e approvazione in quel di New York, una delle giurisdizioni finanziarie più restrittive del mondo.
La storia di BUSD finisce qui. Paxos (probabilmente in accordo con Binance) ha annunciato che interromperà l'emissione di BUSD e che rimborserà i clienti fino a marzo 2024.
Nessuno ha perso neanche un dollaro, ma Binance ha dovuto mettersi alla ricerca di un altro stablecoin - con l'alternativa che era quella di consegnare su un piatto d'argento volumi, marketcap e dunque introiti o a Tether, che è legato al concorrente Bitfinex, oppure a USDC, collegato in via obliqua al concorrente Coinbase.
Arriva la sorpresa TrueUSD
Nella sorpresa generale Binance di lì a poco ha compiuto una mossa per sostituire, di fatto, BUSD con TrueUSD, stablecoin semi-sconosciuto fino ad allora, con un lungo (e interessante) passato.
Per favorirne l'adozione lo ha anche reso unico token negli scambi contro Bitcoin a godere del piano zero commissioni.
Tanto i piccoli trader quanto quelli professionali che muovono milioni ogni giorno vengono ingolositi dalla possibilità di fare trading sulla coppia più importante del mercato, BTC/USD, senza pagare alcunché e risparmiando così conti piuttosto salati.
Binance aveva avviato il programma zero commissioni su Bitcoin lo scorso luglio, garantendolo su tutti i principali stablecoin utilizzati dai trader: Tether, USDC, l'allora ancora vivo BUSD, TrueUSD.
Dallo scorso 23 marzo non è più così: il programma, probabilmente insostenibile economicamente sul medio e lungo periodo, è stato di fatto annullato ed è in vigore oggi soltanto sulla coppia BTC/TUSD, quel TrueUSD che sembrerebbe avere assunto il ruolo di stablecoin ufficiale del primo exchange al mondo per volumi.
Questa scelta sarà fondamentale per la crescita parabolica di uno stablecoin fino a pochi mesi fa conosciuto soltanto dagli specialisti, dai giornalisti di settore e dagli storici.
Da dove viene fuori TrueUSD?
TrueUSD è stato lanciato nell'aprile del 2018 da una società oggetto di un interessante cambio di proprietà più avanti. Siamo in California, la società è TrustToken e già il mese successivo, nel maggio 2018, otterrà il listing del token presso Binance, allora praticamente neonato.
I primi due anni di vita dello stablecoin non sono degni di nota: si presenta sul mercato come un token con riserve distribuite tra diverse banche americane, vede crescere, per quanto a rilento, la sua capitalizzazione di mercato e gestisce un business rispettabile e proficuo. Tutto questo fino al dicembre 2020.
Nel dicembre 2020 sul forum di MakerDAO viene annunciata l'acquisizione del gruppo da parte di un conglomerato asiatico, Techteryx, che
ha affari a Hong Kong, Singapore, Guangzhou, Shenzhen, Pechino etc. nel mercato immobiliare, nell'intrattenimento e nell'IT. Il conglomerato vede una domanda di innovazione finanziaria ancora senza offerta nei settori tradizionali e ha identificato nelle criptovalute, in particolare negli stablecoin, un fattore chiave per la prossima generazione di prodotti finanziari e servizi che possono attirare adozione. Allo scopo di acquisire TUSD, hanno creato una joint venture con Jennifer Jiang, la più grande proprietaria [SIC] e business executive con esperienze precedenti nel settore finanziario tradizionale in Cina e sud est asiatico, inclusi Singapore e Hong Kong. Jiang ha condotto precedentemente acquisizioni di decine di compagnie, per un controvalore di oltre 3 miliardi di dollari e ha buone connessioni con i settori tradizionali.
Questo è parte dell'annuncio consegnato al forum di MakerDAO, all'interno di un thread di chi si preoccupava per il cambio di proprietà e del il fatto che gli smart contract che governano TUSD sono aggiornabili, con tutti i problemi di sicurezza che un passaggio del genere avrebbe comportato.
Niente di sospetto: acquisizioni e cessioni avvengono ogni giorno nel mondo delle criptovalute e la spiegazione fornita da TUSD assomigliava a una delle tante che avrete già certamente letto per altri progetti.
Tutto questo se non fosse che sui due nomi citati nel comunicato trovare informazioni è quasi impossibile:
Jennifer Jiang, che secondo l'annuncio in vita sua avrebbe condotto pur importanti affari, non vi è traccia online. L'unica cosa riconducibile a questo nome è questo profilo LinkedIn, che qualcuno ha accusato di eccessiva vicinanza con certi ambienti del governo cinese
Techteryx, che pur avrebbe importanti business in Asia, non è possibile recuperare alcuna informazione ufficiale, se non quelle legate a TrueUSD
La situazione è sinonimo di malaffare? Non necessariamente, ma siamo anni luce distanti da altri progetti come Tether (del quale conosciamo proprietari e dirigenti), USDC (con una società riconoscibile e con investitori chiari negli USA) e anche da progetti come quelli gestiti da Paxos e che il regolatore USA ha deciso di interrompere anzitempo.
Gli unici che potrete contattare
C'è comunque qualcuno da contattare ai piani alti di TrueUSD: Ryan Christensen, CEO di Archblock, Alex de Lorraine, COO della stessa società e Rafael Cosman, fondatore di TrustToken. Ah, dimenticavamo, Archblock altro non è che la vecchia TrustToken, la società che ha fondato TUSD, che nel frattempo ha deciso di cambiare nome.
China connection
La scarsa chiarezza sugli effettivi proprietari di uno stablecoin scelto dal più importante exchange al mondo non poteva che - siamo pur sempre nel mondo crypto - dare adito a teorie del complotto, insinuazioni e illazioni per deduzione.
Jennifer Jiang ha legami con il governo cinese (forse) e siccome si parla di Cina c'entrerà anche Changpeng Zhao, che suo e nostro malgrado mai riuscirà a liberarsi di certe accuse. E se c'entra Changpeng Zhao dovrà pur c'entrarci il suo amico ombra Justin Sun - qui il nostro speciale su di lui - che ha le mani in pasta dappertutto.
La verità è che ne sappiamo tutti molto poco. L'unico legame documentale tra Justin Sun e TrueUSD è rappresentato dall'adozione di questo token a Dominica, all'interno di un più ampio accordo del paese con Justin Sun, accordo che ha reso valute aventi corso legale diversi token del suo universo, come BTT, JST, APENFT, TRX di Tron. Tra gli stablecoin c'era USDD, che è gestito direttamente in via algoritmica dallo stesso Sun, TrueUSD e anche Tether. La presenza di Tether però sembrerebbe smentire la necessità di legami tra TrueUSD e Justin Sun. Dopotutto non vi sono legami con Tether, che pur è stato inserito nella lista. Siamo sicuri che ce ne siano con TUSD?
L'altro caso Justin Sun e TUSD
TrueUSD è stato recentemente utilizzato da Binance per la fase di lancio del token SUI. In breve gli utenti potevano versare TrueUSD per partecipare alla prima assegnazione dei token di un network di belle speranze.
Sull'exchange sono arrivati versamenti per oltre 56 milioni di dollari da parte dei sodali di Justin Sun, chiaramente in TrueUSD, versamenti che hanno innervosito Binance che ha annunciato pubblicamente il blocco dell'assegnazione se Justin Sun non si fosse tirato indietro autonomamente.
Secondo quanto scritto da Justin Sun - la sua TronDAO altro non sarebbe che un partner per il market making di TUSD. E probabilmente nulla più. Le spiegazioni metteranno a tacere polemiche, illazioni, ricostruzioni più o meno fantasiose? Conoscendo il mondo cripto, le possibilità sono vicine allo zero.
Advisor per il mercato asiatico
A voler scavare di più, bisogna anche ricordarsi che Justin Sun era indicato come Asia Market Advisor e come uno dei quattro del team di TrueUSD sul vecchio sito internet del gruppo. La pagina è stata poi modificata diverse volte. E di Justin Sun non vi è più traccia.
Il gruppo ha sempre smentito a gran voce la presenza di Justin Sun tra i proprietari. Rimane il mistero di chi ci sia dietro Techteryx e da considerare se questo sia rilevante per valutare l'affidabilità dell'intero progetto.
Il 15 dicembre 2020
Il 15 dicembre del 2020, un'era geologica fa per i tempi del mondo crypto, TrueFi, che poi è parte della stessa holding che governa TrueUSD, scriveva:
Oggi siamo orgogliosi di annunciare che TUSD entrerà nella sua prossima fase di crescita. La proprietà di TUSD passerà a un consorzio asiatico che lavorerà con Tron per supportare TUSD su Ethereum e altri network blockchain.
Anche questa non è una prova. Il documento è però famoso tra i pochi detrattori conosciuti dello stablecoin in questione.
Riserve? Una parte a Nassau
Altra questione interessante è quella delle riserve. TrueUSD ha utilizzato come marketing point la presenza di 1 dollaro per ogni TUSD emesso, dollaro custodito presso istituti bancari americani. Le cose non stanno più così.
Lo scorso 16 marzo, successivamente alla crisi che ha colpito la banca crypto Signature e altri istituti bancari USA, è stato annunciato il trasferimento di 1 miliardo di dollari in riserve dagli USA alle Bahamas.
Per un destino cinico e baro, la banca scelta è Capital Union Bank, che ha sede a Nassau letteralmente di fronte a Deltec, banca che dovrebbe avere almeno una parte delle riserve di Tether e che aveva parte di quelli di FTX.
Bahamas che godono di una certa popolarità nel mondo cripto - anche dopo la vicenda FTX - vuoi per uno spirito più piratesco, vuoi perché si trovano lì le poche banche su scala globale disposte a fare affari con gli stablecoin.
Il fallimento recente delle banche sottolinea i rischi di concentrazione che sono creati dalla mancanza di regole chiare. Dubito che avreste visto problemi del genere se ci fosse stato permesso di avere depositi presso Citi o JPMorgan.
Il commento di De Lorraine, che di Archblock/TUSD è COO è emblematico della situazione: con i federali piombati nelle sedi di banche (anche) crypto meglio darsela a gambe e cercare riparo in giurisdizioni certamente più attente alle necessità di certi progetti.
Le riserve sono inoltre certificate da una società di Miami, The Network Firm LPP, tramite un documento che può essere scaricato dal sito. Il documento non include informazioni su dove siano custoditi i dollari che fanno da riserva a TUSD.
La questione delle chiavi
Ad aggiungere ulteriori motivi di attrito tra gli investigatori crypto e TUSD c'è la vicenda delle chiavi. Secondo una notizia di poche ore fa, il controllo delle chiavi sarebbe stato trasferito dalla società americana alla misteriosa Techteryx.
E se fosse una questione di regolatori?
Per spezzare una lancia a favore di TrueUSD che nessuno sembra aver voglia di spezzare, potrebbe trattarsi anche di una questione legata all'attacco del regolatore USA ai danni del mondo crypto in generale - e più in particolare verso chiunque voglia fare affari con Binance, come accaduto a Paxos lo scorso febbraio.
Anche qui mancando altri elementi dobbiamo chiamare le illazioni illazioni e i fatti fatti, per quanto ce ne siano pochi.
La cura Binance funziona
Il trading senza commissioni su Bitcoin è quanto di meglio può accadere a uno stablecoin. C'è poi qualcosa di migliore: il trading senza commissioni sul primo exchange al mondo per volumi, clienti, introiti.
Il grafico non ha bisogno di commenti. Poco prima della dipartita legale di Binance USD, TrueUSD era uno stablecoin che aveva accumulato una capitalizzazione di mercato di poco inferiore al miliardo di dollari. Oggi ne vale due, ed è ragionevole aspettarsi che con la progressiva dismissione di BUSD questo cap sia destinato a salire.
Il movimento repentino negli ultimi giorni che lo ha portato a 2,5 miliardi salvo poi rientrare quasi immediatamente andrà indagato in altra sede, in quanto non ancora chiaro - potete trovarne una breve spiegazione qui.
Perché Binance ha scelto TrueUSD?
Questa rimarrà una risposta che potrà fornire soltanto l'exchange, ammesso che si possa parlare di adozione diretta da parte di Binance, in quanto in realtà il token viene emesso da una società terza che fino a prova contraria non ha rapporti diretti o indiretti con l’exchange.
Mancando al momento altri dati e altre conferme, si potrebbe pensare alla scelta di un token stable con una capitalizzazione relativamente bassa, non legato ai concorrenti diretti di Binance e che fosse disposto anche a offrire il meglio dei due mondi: una società americana e capitali altrove, lontano dalla possibilità del regolatore USA di imporre qualunque sanzione.
Siamo certi del fatto che sulla questione parlerà presto Binance - o che comunque diventi più chiara una volta che il passaggio si sarà assestato.
Guardarla dall'altro lato, quello del regolatore USA
La storia degli stablecoin è anche una storia che si incrocia con i regolatori di tutto il mondo e in particolare con quelli statunitensi. Se avessimo scritto i primi due nostri speciali dedicati al mondo stablecoin prima dello scorso marzo, avremmo raccontato una storia molto diversa:
Tether domina il mercato, pur essendo al di fuori del raggio di azione degli Stati Uniti. Al contempo però sta montando una concorrenza molto agguerrita, con USDC che è controllata da Circle, una società americana con investitori di alto profilo e con denaro nelle principali banche statunitensi. Il più grande exchange al mondo, Binance, si appoggia per il suo stablecoin a Paxos, che non solo ha sede e licenze negli USA, ma detiene anche il proprio denaro negli Stati Uniti. A guardarla oggi per Washington questa sarà la migliore delle situazioni possibili. Questo prima di marzo.
Oggi Tether domina il mercato più di ieri, Circle ha perso una parte importante di quotazioni, Paxos non ha più tra le mani uno stablecoin che valeva 10 miliardi di dollari e TUSD si è spostato, almeno con i fondi, alle Bahamas, e offrirà un servizio cruciale e redditizio al più grande exchange al mondo.
Non possiamo sapere quali fossero gli obiettivi di Washington nel suo ultimo attacco a Coinbase, Binance, Tron e tutte le banche che hanno accettato in passato clienti cripto, ma francamente dubitiamo fossero questi.
La questione diventerà anche politica
Negli Stati Uniti si vota spesso e le campagne elettorali sono tarate anche in modo da attirare i single issue voters, gli aventi diritto di voto che vedono una sola questione come dirimente sul candidato da scegliere. Di single issue voters sulle cripto forse non ce ne saranno tantissimi, ma siamo certi che ce ne sono tra chi ama start up e progresso distruttivo dello status quo e anche tra chi dal nuovo filone della finanza spera di riempirsi le tasche.
Non invitiamo nessuno dei prossimi candidati a schierarsi pro crypto, pro Bitcoin o pro stablecoin: raccogliamo semplicemente quello che la realtà ci offre - un lungo elenco di politici apparentemente pronti a morire sulla collina delle criptovalute.
Che sia posizionamento opportunista o meno poco conta: Gary Gensler è già il principale indagato per la perdita di un giro d'affari importante letteralmente regalato alle giurisdizioni offshore. In diversi fanno notare che anche CFTC dovrà presto rispondere. Che avvenga o meno, non c'è nulla di più politico del denaro. Anche quando è in forma di gettone crypto stable.