BNB a rischio? La scottante verità sulla crypto di Binance
Il FUD questa volta punta a BNB, il token emesso da Binance per finanziare la nascita del suo exchange e che oggi è ancora al terzo posto per capitalizzazione di mercato
BNB nel mirino di SEC, cacciatori di verità nascoste e orsi di mercato. Il coro che preannuncia la disfatta canta forte, ma prima di abbandonarsi ai cattivi pensieri, forse è il caso di cercare di saperne qualcosa di più.
BNB è un utility token, come si chiama in gergo, tramite il quale Binance ha finanziato l'avvio delle sue operazioni, che oggi è il terzo per capitalizzazione di mercato1 e sul quale se ne dicono, in momenti di tensione come questo, di tutti i colori.
Dalle accuse manipolazione di mercato, fino all'utilizzo per pratiche non sempre trasparenti, BNB sta vivendo per molti lo stesso incubo di FTT, il token del defunto exchange FTX. Ma quanto c'è di vero? Quanto è FUD, come direbbe lo stesso Changpeng Zhao? È vero che Binance deve sostenerne a tutti i costi il prezzo?
Ei fu Binance Coin - nacque tutto da qui
Siamo alla fine di giugno 2017. Binance è per il momento soltanto un progetto che punta a coinvolgere più investitori possibile.
Siamo ancora lontani da quell'exchange che diventerà, a livello globale, il primo per volumi, per riconoscibilità del brand, per popolarità del suo CEO e per utilizzo anche da parte dei piccoli investitori.
Siamo a metà giugno del 2017 e mancano pochi giorni alla ICO, l'offerta pubblica di token $BNB al grande pubblico. Il prezzo è di 0,15$, a disposizione ce ne sono 100.000.000 su 200.000.000 totali e si paga in Bitcoin o Ethereum.
L'obiettivo - la matematica è alla portata di tutti - è di raccogliere 15 milioni di dollari che serviranno per sostenere lo sviluppo dell'exchange, sia in termini tecnici che di marketing.
Una somma che oggi farà sorridere, ma che cambiò fa per sempre il mondo dei mercati crypto, poco meno di 6 anni fa. Una ICO che oggi, a 6 anni di distanza, è uno dei tanti bersagli di SEC, l'authority statunitense sui mercati, che vuole acciuffare il più grosso della giungla, il più sfuggente e il più fluido: Binance.
Che cos'è una ICO
Bisogna fare un po' di ordine in informazioni che sono ormai risalenti nel tempo e che molti dei nuovi arrivati nel mondo cripto non conosceranno. Fino al 2018 le ICO erano il modo più semplice, diretto, concreto che i progetti crypto avevano a disposizione per finanziare le loro attività.
Si partiva con un progetto, per solido o meno solido che fosse, si emettevano i token, si vendevano a grandi investitori e al grande pubblico. E si raccoglieva un buon bottino per finanziare le proprie operazioni, oppure per fuggire con la cassa.
Tanti tra i principali progetti di oggi, da Ripple a Ethereum per citare i più importanti, si sono finanziati così. E in parte lo ha fatto anche Binance.
Siamo, lo ripetiamo, ancora nel 2017, dell'exchange nessuno o quasi ha mai sentito parlare, ma i presupposti (e l'hype generale su questo tipo di operazioni) erano tali da permettere al gruppo di raccogliere i 15 milioni di obiettivo nel giro di una settimana.
La tokenomics iniziale di BNB
Binance Coin / BNB è nato con una tokenomics - la politica monetaria di ogni singola criptovaluta, se volete - piuttosto chiara.
100 milioni di token venduti tramite ICO
La ICO di cui sopra, che ha permesso a Binance di raccogliere 15 milioni di dollari per l'avvio delle proprie operazioni tecniche e di marketing.
100 milioni di token riservati internamente
Dei quali il 10% per gli investitori privati che avevano offerto liquidità prima della vendita pubblica tramite ICO e il 40% riservato all'azienda, che come vedremo più avanti ha utilizzato questi token anche per spese vive, come bonus per certi dipendenti e per altre attività.
Burn
Per chi non frequenta i meandri più reconditi del mondo crypto, una breve spiegazione su cosa sia il burn. Vengono eliminati token dalla circolazione che non potranno più rientrarvi.
È un meccanismo tipico di certi progetti che vogliono offrire un altro incentivo economico a chi sta investendo. Se la legge della domanda e dell'offerta vale anche per il mondo crypto, distruggendo parte dell'offerta di token a mercato, si finirà per alzarne il prezzo per quelli rimasti in circolazione.
Il meccanismo porterà a distruggere la metà dell'offerta totale di token in circolazione, ovvero 100.000.000.
Il triplo attacco a BNB: SEC, mercati, "truthers"
A partire dalla prima settimana di giugno 2023, BNB ha condiviso almeno in parte le sorti dell'exchange al quale è legato a doppio filo. È al centro di attacchi da tre diversi angoli e su diversi vettori, che hanno contribuito ad una forte compressione del prezzo e alla solita ondata di sfiducia.
SEC
BNB ha un ruolo centrale nell'impianto accusatorio di SEC contro Binance. L'authority di vigilanza sui mercati USA contesta, tra le altre cose, a Binance di aver operato come scambio di security non autorizzato e a BNB di essere una security.
L'attacco è stato l'innesco per altri che sono arrivati dai mercati e anche dai cosiddetti truthers, termine che abbiamo mutuato dall'universo Tether e sul quale torneremo.
I mercati
Essere definiti security, per quanto in una denuncia che non è ancora una condanna, non può fare bene alle singole criptovalute che ne sono oggetto. Per BNB non è stato diverso. Il token veniva scambiato a 300$ poco prima dell'annuncio dell'azione di SEC. A 2 settimane di distanza è scambiato intorno ai 235$, livello secondo i truthers sostenuto artificialmente da Binance.
I truthers
Il mondo delle criptovalute, in particolare su Twitter, è denso di investigatori autonomi, più o meno fantasiosi, che cercano di sbarcare il lunario offrendo verità che vi tengono nascoste. Nella larga parte si tratta di mitomani con una quantità di tempo importante a disposizione, che uniscono puntini molto distanti tra loro alla ricerca di qualche notizia shock.
La notizia shock circolata nelle ultime ore è quella di vendite massicce di Bitcoin da parte di Binance al fine di sostenere il prezzo di $BNB. La questione merita un approfondimento perché ha avuto seguito nel crypto Twitter e perché con ogni probabilità continuerà ad emergere ciclicamente.
Il primo punto è chiedersi se Binance abbia bisogno di difendere il valore del proprio token vendendo dotazioni in Bitcoin. È vero che il gruppo ha sempre vantato di avere il grosso delle riserve proprie in crypto, ma sarebbe davvero necessaria una mossa del genere?
Il secondo è chiedersi che tipo di prove ci siano a sostegno di tale tesi. L'unica prova, se così vogliamo chiamarla è che tra il 13 e il 14 giugno il token ha performato parzialmente meglio di Bitcoin. La spiegazione dei truthers è che ci sia chiaramente del marcio. La spiegazione più semplice e lineare è che BNB sia salito perché Binance ha presentato la prima opposizione alle richieste di SEC.
Il terzo punto è chiedersi se le accuse di manipolazione di mercato avanzate da CFTC e SEC verso Binance siano fondate. Per i detrattori di Binance sono automaticamente vere. Noi aspetteremmo invece che si esprimano le corti di giustizia.
Merce per investigatori? A cosa servono i token legati agli exchange?
Binance non è l'unico exchange al mondo ad avere emesso token per finanziare le proprie attività - e a utilizzarli anche come strumento fidelity, offrendo in cambio di certe detenzioni sconti e altri privilegi sulle proprie piattaforme.
FTX aveva un suo token, FTT. OKX ha il suo OKB. Huobi ha il suo HT e ne ha uno anche BitPanda - forse il più tranquillo degli exchange su scala globale. Una lista di caduti in tentazione che dovrebbe farci capire quanto sia popolare questo modus operandi.
C'è un altro aspetto della questione: dopo il caso FTX i token legati agli exchange, sono diventati tutti sospetti. E qui sarà necessaria una disamina del loro funzionamento, in trasparenza o in minore trasparenza.
A cosa servono i token exchange, sulla carta
Finanziare gli exchange
Binance ha raccolto tramite $BNB almeno 15 milioni di dollari con una ICO classica. Altri exchange hanno scelto strade più tranquille, sempre però allo scopo di finanziamento.
Vantaggi per i possessori
Sconti sulle commissioni per le transazioni, accesso a premi speciali, accesso a staking con quote più alte, acquisto di NFT commemorativi o limitati o, come nel caso di Crypto.com, per passare a carte di pagamento con maggiori privilegi.
Per creare domanda sui token che loro stessi hanno emesso, gli exchange vi associano dei benefit importanti, soprattutto per i clienti più ricchi che possono permettersi di spendere di più.
Sulle loro blockchain
In diversi casi gli exchange gestiscono anche progetti su blockchain propri, che utilizzano il cosiddetto utility token per il pagamento delle commissioni sugli scambi. Un altro caso creato a arte per creare domanda e sostenerne il prezzo.
Il meccanismo di investimento
Il patto - neanche troppo tacito - tra investitori e exchange è il seguente: il token non dà diritto a nulla, se non al suo valore di mercato. L'exchange si preoccupa di sostenerne la domanda con le promozioni di cui sopra.
Questo meccanismo - che dovrebbe essere evidente per tutti - è uno dei punti cardine delle accuse di SEC.
Ognuno diverso, ma...
Il meccanismo è quasi sempre lo stesso. I token di questo tipo, almeno all'emissione, possono essere una fonte importante di reddito o di raccolta fondi per gli exchange, che ne abbiano o non ne abbiano bisogno per le loro operazioni.
Che interesse hanno gli exchange a mantenere alto il prezzo dei token
Per rispettare il patto tacito di cui sopra, e spesso perché detengono comunque una quantità ancora importante di quel token.
È stato il caso di FTX, è il caso di Crypto.com, è il caso di Binance.
Meno trasparente: a cosa potrebbero servire certi token
Il caso di scuola è quello di FTT di FTX. Il token era stato utilizzato come collaterale per prestiti del gruppo di Sam Bankman-Fried.
Il crollo del suo valore ha portato alla liquidazione di diverse posizioni del gruppo e ha contribuito, in modo importante, al crollo dell'intero castello.
Lo stesso è contestato, dai truthers di cui sopra, a Binance. E le stesse accuse arrivano anche dai più integralisti degli appassionati di Bitcoin.
BNB sarebbe funzionale al supposto castello di carta che Binance avrebbe messo in piedi, senza avere tutti gli asset dei clienti effettivamente in possesso.
Un enorme castello che poggerebbe sulle fondamenta neanche troppo solide di BNB.
Sono accuse pesanti, la cui straordinarietà richiederebbe però - in un mondo normale - prove altrettanto straordinarie. Tali prove, almeno per ora, mancano.
Binance è una società privata, non quotata e che pensa anche agli affari suoi
Binance, al contrario di Coinbase, non è una società quotata. Non ha obblighi di pubblicità riguardo a bilanci, detenzioni, movimenti, struttura societaria e sfrutta questo diritto alla privacy al massimo possibile.
Questo atteggiamento è almeno in parte responsabile del FUD, delle accuse infondate cicliche che coinvolgono Binance e, indirettamente, anche il suo token di riferimento BNB.
Struttura societaria difficile da ricostruire
Holding di holding di holding, per una piovra societaria che si estende ai quattro angoli del mondo con una sola certezza.
A capo c'è Changpeng Zhao. Altre persone con incarichi rilevanti raramente appaiono in pubblico. È qualcosa che Binance ha in comune con Tether. E che è fonte di tanto chiacchiericcio sui social.
È l'exchange più rilevante
E anche fosse soltanto per questioni statistiche, finisce per essere coinvolto maggiormente in pettegolezzi, speculazioni, profezie di sventura.
Ciclicamente sui social - in particolare in certi circoli - si torna a dubitare della solidità di Binance, di quella di BNB e di quella di ogni tipo di attività riconducibile a CZ.
Per ora i registri però parlano chiaro: Binance è ancora qui, continua a ottemperare ai suoi obblighi verso la clientela e non ha mai mancato un pagamento.
Utilizza la privacy fino al massimo livello
Cosa che riguarda anche fornitori, dipendenti, dislocazione di certe attività. Per anni la società ha ripetuto di non avere un vero quartier generale e di essere ovunque siano i suoi dipendenti e i suoi dirigenti.
Cosa assolutamente legittima per una società non quotata e che per legge non ha certi obblighi. I segreti, se così vogliamo chiamarli, sono anche un vantaggio competitivo nei confronti di concorrenti che, allo stesso modo, non sono società quotate.
I pettegolezzi insistenti sono il prezzo da pagare, per quanto sia molto difficile che raccontino la realtà.
BNB e la sua chain di riferimento
BNB era nato come token ERC20 su rete Ethereum, salvo poi accasarsi presso una blockchain propria, della quale è anche token per il pagamento delle commissioni.
Per capire quanto possa essere decisiva nel mantenere a galla BNB anche in termini di prezzo, sarà il caso di analizzarla almeno per sommi capi.
Un numero enorme di progetti, di valore però basso
BNB/BSC Chain è più, per il momento, quantità che qualità. Ospita un numero enorme di progetti di medie e piccole dimensioni, mentre tra quelli di dimensioni più importanti troviamo soltanto PancakeSwap - una sorta di clone di UniSwap ma per i token emessi sugli standard BNB, e Venus.
Molto indietro rispetto a Ethereum
Almeno in termini di TVL, che è la somma dei valori presenti in tutta la blockchain e tenendo conto di tutti i controvalori in dollari USA.
Recentemente è stata superata anche da Tron, sebbene con l’aiuto di Binance stessa, che detiene su rete Tron un gran numero di Tether USDT.
Commissioni raccolte molto ridotte
Almeno rispetto ai volumi generati. BNB Smart Chain raccoglie meno di Uniswap, che è soltanto uno dei progetti presenti su Ethereum.
Tuttavia siamo su livelli interessanti, perché BSC è da un bel pezzo tra le prime 5 chain per commissioni generate. Quindi sì, una parte di domanda arriva certamente da qui.
Il salto di qualità appare difficile
La competizione tra chain che offrono un gran numero di transazioni al secondo, a costi molto bassi e con un decente supporto tecnico sono ormai diverse.
E anche BSC/BNB Chain ha avuto in passato il suo discreto numero di problemi tecnici. In altre parole la torta può anche crescere, ma di progetti che ne vogliono una fetta ce ne sono sempre di più.
Per chi vi scrive, almeno in queste condizioni, è difficile pensare che BNB possa sostenere i prezzi che comanda oggi sul mercato basandosi soltanto sulle attività onchain di BNB/BSC Chain.
I problemi legali di BNB, che poi sono quelli di Binance
A contribuire al caso bearish o nei casi più preoccupati al caso fallimento per BNB, c'è la particolare situazione che l'exchange sta vivendo sul fronte regolamentare e legale.
CFTC: il regolatore statunitense per il mercato dei derivati
Ha accusato Binance di aver offerto al pubblico americano dei derivati pur senza averne licenza. La denuncia sembrerebbe parte di un più articolato attacco per tenere Binance fuori dal mercato dei capitali che conta.
Ne abbiamo parlato in uno dei primi speciali del nostro Magazine, al quale vi rimandiamo per comprendere di cosa stiamo discutendo.
L'attacco di SEC: Binance exchange illegale, etc, etc, etc
L'accusa di SEC all'intero universo Binance è certamente più articolato. Nello scorso numero del Magazine ci siamo occupati dell'accusa più generale, quella di aver venduto security senza avere autorizzazione o licenza.
Dato che si sta parlando di BNB e della possibilità che soccomba di fronte a certi attacchi, sarà il caso di guardare anche quanto SEC contesta al token specifico.
BNB è una security
L'affermazione è di SEC e si basa su un'articolazione legale che sarà difficile combattere in tribunale. SEC ha dedicato un'intero paragrafo della sua accusa per spiegare come BNB sia un match perfetto per l'Howey Test, il test che viene utilizzato negli USA per giudicare l'appartenenza di un asset alla categoria delle security, ovvero dei contratti e titoli di investimento.
Categoria per la quale sono previste restrizioni importanti.
Per prima cosa c'è stato un investimento di denaro. Gli investitori in BNB hanno pagato in BTC o ETH per comprare BNB durante la ICO. In aggiunta, alcuni dipendenti di Binance hanno ricevuto salari in BNB.
E questo soddisferebbe il primo criterio dell'Howey Test, che è appunto la presenza di un investimento in denaro.
Secondariamente: c'era impresa comune. Si può dimostrare l'esistenza di tale impresa comune ricorrendo alla commonality orizzontale (e cioè il collegamento delle fortune di tutti gli investitori dalla messa in comune degli asset, in genere combinata da una distribuzione dei profitti pro-rata).
Questo è forse il punto più sbilenco dell'accusa di SEC. Per l'Howey Test, affinché un asset sia security deve essere presente l'impresa comune. O meglio, l'investimento deve essere in un'impresa comune.
Il che presuppone la messa in comune dei fondi e, come ricorda SEC, la distribuzione dei profitti per quota. La quota sarebbe stata rappresentata dai BNB che ciascun investitore deteneva.
Il punto, per quanto a nostro avviso sbilenco, è stato utilizzato anche nelle cause contro Kik e Telegram per l'emissione dei relativi token da SEC. E ha funzionato.
Terzo: gli investitori in BNB avevano una ragionevole aspettativa di profitto. Ad esempio durante la ICO Zhao ha affermato: "La nostra intenzione è di concentrarci sulla costruzione di un exchange di successo, prima. Il token sarà di valore se l'exchange avrà volumi di trading importanti". [...] Lo stesso Zhao avrebbe affermato che" Credo al 100% che BNB supererà [nel ritmo di crescita] Bitcoin. Se non ci credessi, terrei i miei BTC."
Su questo punto probabilmente non avranno nulla da obiettare neanche gli avvocati di Binance.
Quarto: gli investitori in BNB si aspettavano profitti dallo sforzo di altri.
Secondo SEC Binance ha fatto riferimento spesso al suo team di esperti, ha fatto riferimento a CZ e ai vantaggi competitivi verso altri exchange e il lavoro che questo avrebbe svolto alla Borsa di Tokyo.
Secondo SEC il caso di BNB sarebbe indistinguibile da casi che l'hanno già vista prevalere in tribunale, come quello LBRY.
Se di caso LBRY però si tratta, la questione per SEC potrebbe complicarsi. In quel caso infatti fu garantita vittoria a SEC riguardo la ICO, che era chiaramente per il tribunale una vendita di security.
Lo stesso tribunale però andrà a stabilire che le vendite secondarie di LBRY non erano security. E se la cosa dovesse riproporsi per BNB, vedremmo semplicemente Binance pagare una multa, senza che il trading di BNB possa essere interrotto.
Dove andrà a finire BNB: hanno ragione i pessimisti?
Difficile fare previsioni. Più facile, al termine di questo dossier, tirare le somme senza paraocchi e senza peli sulla lingua:
Sì, il successo di BNB continuerà a dipendere da quello di Binance
No, la dichiarazione di BNB come security non costituirà la morte del progetto
Sì, BNB è fondamentalmente diverso da FTT, almeno per le differenze tra le società che lo gestiscono
No, non crediamo che Binance debba la sua sopravvivenza alla tenuta di BNB sopra certi livelli di prezzo.
Su questo ultimo punto, che è quello che sta circolando con più insistenza sui social, vale la pena spendere qualche parola in più.
Binance ha sempre affermato di non avere debiti verso nessuno. La conseguenza è che BNB non è usato per collaterale per certe attività, al contrario di FTT. Per quanto sia sempre la parola di Binance e potrebbe anche essere falsa, basterebbe uno solo creditore che affermi di avere crediti nei confronti di Binance per smentire CZ. Fino ad oggi non è successo. E dubitiamo avvenga in futuro.
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