La grande vittoria di Ripple: bullish per tutto il mondo CRYPTO?
Ripple se la cava con una maxi-multa, ma gestibile. Cosa cambia per tutto il settore?
Caro investitore,
è arrivata la vittoria delle vittorie del mondo crypto contro quelle che tutti considerano da sempre, almeno per questo settore, le forze del male.
Il giudice Analisa Torres ha rigettato le enormi - e ingiustificate - richieste di multa da parte di SEC ai danni di Ripple - e ha fissato la pena a 125 milioni di dollari.
Certamente non bruscolini: sono una quantità di denaro importante che però Ripple Labs, la società che controlla, gestisce, amministra, somministra ai mercati $XRP.
Oltre la vittoria che ha garantito al token $XRP, c'è tanto di cui parlare e che riguarda anche il resto del settore crypto. Un settore crypto che dipende(va) da questa sentenza, ma non nel modo in cui tutti pensavano.
Ripple "vince": pagherà "soltanto" 125 milioni
Sarebbe molto difficile spiegare ad un alieno sbarcato sulla Terra da poco - o anche soltanto a chi non ha seguito la vicenda, come 125 milioni di dollari di multa possono essere ritenuti una vittoria. E forse se lo sta chiedendo anche qualcuno dei lettori più cinici.
125 milioni di dollari di multa non sono certamente una passeggiata, ma arrivano in un contesto molto particolare.
Il primo fattore di cui tenere conto è che Analisa Torres, il giudice della causa Ripple contro SEC, aveva già ritenuto Ripple Labs colpevole per l'aspetto meno importante della causa, ovvero per le vendite effettuate a investitori professionali che Ripple utilizzò principalmente all'inizio.
Il secondo fattore di cui tenere conto è che in realtà SEC aveva chiesto circa 2 miliardi di dollari di multa, una cifra che avrebbe probabilmente atterrato anche una società ricca come quella di Ripple Labs.
Il terzo punto è che è stato ancora una volta escluso che le vendite di crypto tramite mercati secondari, anche se effettuate da Ripple Labs stessa, non costituiscono vendita di security. E questo avrà - lo vedremo più avanti - delle ripercussioni di enorme importanza anche per le altre società del mondo crypto.
Quindi sì, i mercati hanno ritenuto la multa da soli 125 milioni di dollari, che per qualunque società sarebbe ritenuta una sconfitta, una vittoria. Questo per il semplice fatto che si riteneva che potesse arrivare una multa decisamente più salata.
No, non è un libera-tutti, neanche per Ripple
Il fatto che certe vendite di token $XRP siano vendita di security è in realtà un campanello di allarme per tutti quei progetti che si sono mossi nello stesso senso. È certamente particolare, come ricordano ogni volta gli appassionati di Ripple, che non tutte le chain siano state trattate allo stesso modo, ma il segnale è chiaro.
Certe vendite, anche secondo l'opinione di un giudice compiacente come Analisa Torres, sono chiaramente security e vanno riportate a SEC. Lo stesso è stato richiesto, all'interno della sentenza definitiva, a Ripple. Se ci saranno vendite come quelle contestate dai giudici, sarà il caso di notificarle a SEC per evitare di beccare altre multe.
Che tipo di ripercussioni ci saranno per le altre chain? Probabilmente nulle su quelle che sono già nate. Su quelle future che proveranno a finanziarsi con il classico metodo della cessione di token neonati, ci saranno dei paletti che non dovranno essere superati.
Il sistema in stile pre-ICO, ovvero di vendita a grandi investitori, è già adesso trattato dai progetti più seri evitando accuratamente di proporre certi investimenti negli USA. Questa sentenza ribadisce il punto.
E le altre crypto sotto accusa di SEC?
Ne sono tante, tantissime, anche se quasi nessuna in via diretta. A fare da punto centrale della questione sono le cause contro Binance (che riguarda anche BNB) e quella contro Coinbase, che vede una lunga lista di crypto che sarebbero security almeno secondo SEC. Tra queste anche diverse di quelle ad elevata capitalizzazione, come ad esempio Solana e Cardano.
La sentenza di cui sopra non cambia quasi nulla, per quanto nel sistema giudiziario americano faccia precedente. Sistema dei precedenti che tratteremo, molto in breve, prima di salutarci per questo numero agostano che ci impone però di trattare, ancora una volta, temi della massima importanza.
Il sistema dei precedenti
Chi ha guardato anche di sfuggita qualche telefilm o serie TV americana, sa bene che i giudici devono rifarsi, ove possibile, alle decisioni precedenti di altri giudici. E sarà questo anche il caso della sentenza di Analisa Torres, una sentenza che per l'appunto libera XRP almeno delle accuse più infamanti.
Ci sono però problemi nell'applicare senza dubbio alcuno in futuro questa decisione urbi et orbi, ovvero a qualunque tipo di crypto "simile".
Il primo punto è la sentenza arriva da una corte di primo grado, e quindi di basso rango, e dunque può essere senza dubbio alcuno superata dalle corti di grado più alto. In altre parole, le corti d'appello possono bellamente ignorare quanto affermato dalla giudice Analisa Torres.
Il secondo punto è più in diritto, e ha visto anche corti orizzontalmente identiche, e dunque di primo grado, rigettare la lettura che Torres ha dato del caso. Prima di cantare vittoria e relegare le cause di SEC, tutte, alla storia, sarà il caso di attendere forse un avvicendamento alla guida di SEC, agenzia con grandi poteri e con, per il momento, poche responsabilità.