La fine di un'era
CZ abbandona Binance, dopo un accordo miliardario per evitare la chiusura di baracca e burattini. Il mondo crypto non sarà mai più lo stesso.
Caro investitore,
potremmo far finta di nulla e parlare di Bitcoin vicino ai 38.000$, dei passi avanti degli ETF e delle magnifiche sorti e progressive del mondo che seguiamo ogni giorno sul nostro sito.
Faremmo però un torto alla vera notizia della settimana e all’uscita di scena del personaggio più rappresentativo, per alcuni nel bene, per altri nel male, del mondo crypto.
Changpeng Zhao non sarà più CEO di Binance e non potrà avere più incarichi dirigenziali all’interno dell’exchange che ha fondato e che ha portato sul tetto del mondo per volumi, clienti e ricavi.
No. Il mondo crypto non sarà più lo stesso.
Accordo con il Dipartimento di Giustizia
I problemi legali di Binance negli USA non sono stati una sorpresa per quasi nessuno, almeno per quelli che leggono regolarmente queste pagine.
La denuncia di CFTC arrivata a fine marzo, con 76 pagine fitte di accuse, era chiaramente il preludio all’arrivo dei problemi veri, quelli con il sistema criminale statunitese. Per quanto CFTC si occupi soltanto di questioni civili, il grosso di quanto contestato in quella denuncia aveva anche rilievo penale e dunque era motivo di interesse per il Dipartimento di Giustizia, che non si occupa solo di eventuali multe, ma anche di conseguenze criminali - e per CZ eventualmente del carcere.
L’accordo consiste in una delle multe più elevate che siano mai state comminate negli Stati Uniti: 4,3 miliardi di dollari, da versare in parte entro 15 mesi, in cambio della possibilità di continuare a operare, seppure con stringenti condizioni.
A Binance sarà imposto un obbligo di monitoraggio per 3 anni (si parla dell’entità internazionale) e saranno imposti effettivi controlli su anti-riciclaggio, KYC e tutto il corredo di imposizioni che gravano su chi offre trasferimenti di denaro negli USA, che siano crypto o meno.
Parte dell’accordo è l’abbandono di CZ: il fondatore e CEO fino alla scorsa settimana di Binance non potrà più rivestire cariche all’interno di Binance e… andrà in pensione.
È la fine di un’era
Senza dubbio alcuno è la fine di un era. Changpeng Zhao era uno dei personaggi più visibili, più rappresentativi, più amati e più odiati dell’intero comprato. E a modo suo un pirata che almeno per la prima fase dell’esistenza del suo exchange ha incarnato alla prefezione l’animus del mondo crypto: saltare qui e lì, aggirare ostacoli (anche legali), dichiararsi al di sopra di confini e giurisdizioni, perchè nel mondo della blockchain, le leggi degli uomini non avrebbero mai avuto effetto.
Non è andata evidentemente così. Essere un exchange così ricco, così rilevante, così dominante, tanto da permettere a CZ di interloquire direttametne con diversi governi europei, vuol dire portare sulla schiena un enorme bersaglio. E quando il bersaglio è grande, difficile che i cecchini del Dipartimento di Giustizia manchino il colpo.
Dalla prima accusa di CFTC sono passati circa 8 mesi, conditi da intense trattative proprio al fine di evitare a CZ la peggiore delle sorti. Sapremo però soltanto a anno nuovo, con la sentenza che riguarderà il suo caso specifico.
Nel mentre vi scriviamo, è ancora incerto il suo ritorno a Dubai in attesa di giudizio. In prima battuta il giudice glielo ha accordato, ma le procure si sono opposte.
Abbiamo parlato del caso CZ e Binance anche in un recente space su X, che puoi ascoltare di nuovo qui.
Ma cosa ha fatto davvero CZ?
In breve, anzi in brevissimo: ha operato come money transmitter, categoria delle leggi USA che comprende chiunque sposti professionalmente denaro, senza registrarsi. La questione però non è di mere licenze: essere registrati comporta tutta una serie di obblighi, dal riconoscimento dei propri clienti al riportare transazioni sospette.
La cosa ha avuto degli effetti, di rilievo criminale, piuttosto complicati: gli USA ritengono che chiunque imbarchi clienti USA sia soggetto alle leggi degli Stati Uniti. Le leggi degli Stati Uniti impongono, tra le altre cose, divieto ai residenti e cittadini di avere rapporti economici con soggetti di certe giurisdizioni (Iran, Lugansk, Siria, etc.). Il fatto che Binance abbia tenuto tutto nello stesso calderone, ha causato anche questo tipo di interazioni.
In aggiunta Binance, per decisione di CZ e dei più alti dirigenti, avrebbe scelto di operare in tal modo anche dopo aver ricevuto consigli in senso contario da altri dirigenti e studi legali. E lo avrebbe fatto, dicono le carte del DoJ, allo scopo di diventare il più grande exchange del mondo e, in ultimo, per trarne profitto.
Richard Teng, il nuovo CEO
Le negoziazioni tra Dipartimento di Giustizia e Binance andavano avanti da tempo, tant’è che è ormai da giugno che si conosce il nome del nuovo CEO, ora confermato anche da Binance.
Teng ha oltre tre decenni di esperienza nei servizi finanziari e in ruoli presso agenzie di regolamentazione. Prima di unirsi a Binance, è stato una figura chiave nel panorama finanziario di Singapore, servendo come capo ufficiale regolamentare della Singapore Exchange (SGX) e come direttore corporate finance presso la Monetary Authority of Singapore (MAS).
Nell’agosto 2021, Teng si è unito a Binance, inizialmente come CEO di Binance Singapore. Il suo ruolo si è rapidamente ampliato, diventando responsabile per la regione MENA, la regione europea e infine per tutte le regioni al di fuori degli Stati Uniti.
Una figura certamente diversa da quella di CZ sia per percorso professionale, sia per “rilievo regolamentare”: in un mondo crypto che punta a istituzionalizzarsi, non serve granché per capire il motivo di una scelta del genere.
Il futuro di Binance
È presto per parlarne. Il primo fatto è che il DoJ ha indirettamente certificato il buono stato delle finanze dell’exchange. Non è stata infatti contestata l’assenza di anche un solo euro o dollaro dei clienti, segnale del fatto che la situazione, al contrario di quanto hanno scritto diversi giornali italiani, è lontana da quella di FTX.
L’exchange continuerà a operare all’interno degli USA con la divisione statunitense e in tutti gli altri luoghi del mondo dove è presente. Continua inoltre a essere l’exchange con i più alti volumi, il più alto numero di clienti e anche la più grande rilevanza, per quanto l’assenza di CZ, un po’ come la prematura dipartita di Steve Jobs da Apple, apre a scenari incerti.
Ora ci sarà soltanto da vedere se Richard Teng sia o meno all’altezza di Tim Cook.