Halving Bitcoin: Analisi del "fattore X" per tornare a VOLARE!
L'halving Bitcoin si avvicina. Come funziona, come ha cambiato in passato il trend di Bitcoin e perché tutti lo aspettano...
Gli investitori e gli appassionati di Bitcoin più esperti aspettano l'halving 2024 più dell'eventuale approvazione dell'ETF Bitcoin Spot di Blackrock.
Dietro questa fede cieca in uno dei processi fondamentali di Bitcoin, uno storico ottimista per gli investitori e la speranza che anche questa volta sarà come quella precedente.
Ovvero che Bitcoin viva un'altra grande stagione, un altro grande ciclo rialzista innescato proprio dall'halving.
L'halving è però molto di più che un catalizzatore di rialzi per Bitcoin.
È uno dei meccanismi fondamentali dietro il funzionamento di questo rivoluzionario esperimento monetario e senza comprenderlo non si può comprendere neanche la specificità di Bitcoin.
Questo numero del Magazine di Criptovaluta.it® è dedicato all'halving, ai possibili effetti sul prezzo (che è quanto interessa i più) e sul suo impatto sull'ecosistema Bitcoin (che è quanto interessa meno e del quale dovresti cominciare a preoccuparti).
Manca ancora molto? È vero.
Ma per eventi di questa portata meglio prepararsi per tempo, anche per avere gli strumenti per resistere a teorie balzane che cominceranno a circolare con sempre più forza mentre ci avviciniamo all’ora X.
Dimezzare i BItcoin di nuova creazione
L'halving è il meccanismo più importante di politica monetaria di Bitcoin. Per capire come funziona dobbiamo però fare prima qualche passo indietro.
Per ogni blocco che viene aggiungo alla blockchain/timechain, c'è un numero preciso di Bitcoin che vengono prodotti e assegnati a chi ha minato il blocco. E anche per capire questo sarà necessario fare un passo indietro.
Bitcoin utilizza un meccanismo chiamato Proof of Work intorno al quale si organizza tutto il network.
I cosiddetti miner competono per trovare la soluzione ad un problema matematico che non è difficile, ma che richiede l'impiego di importanti risorse.
Bitcoin incorpora un meccanismo di incentivi affinché venga impiegata sul network la più alta capacità di calcolo possibile.
Chi vince, per il singolo blocco, la competizione per la soluzione di questo problema matematico, si vede assegnare una quantità di Bitcoin di nuova emissione.
La quantità di Bitcoin assegnata con ogni blocco viene dimezzata ogni 210.000 blocchi - un periodo che vale circa 4 anni, dato che ogni blocco di media viene prodotto ogni 10 minuti - così da arrivare nell'arco di più di un secolo ad un massimo di 21.000.000 di Bitcoin emessi.
Un processo importante per la politica monetaria di Bitcoin
Senza halving - cioè se non venisse dimezzata la quantità di Bitcoin nuovi aggiunti con ogni blocco - Bitcoin avrebbe una massa monetaria progressivamente infinita.
Certo, si tratterebbe comunque di una politica monetaria certa e prevedibile, ma non avrebbe un numero massimo finito.
Un processo importante per i miner
L'altro aspetto importante - che analizzeremo in questo speciale perché di grande impatto potenziale sul prezzo di Bitcoin - è la relazione tra halving e miner.
Il mining Bitcoin oggi è un processo industrializzato, che avviene in maggioranza in grandi mining farm che impiegano migliaia di apparecchi specifici.
Diverse delle società che si occupano di mining sono quotate in borsa e vengono gestite come delle normali aziende. Hanno dei costi, hanno delle aspettative di profitto, hanno degli investimenti da fare per rimanere competitive.
La quantità di Bitcoin che possono guadagnare per ogni blocco è fondamentale per la stima dei guadagni attesi, fermo restando che esistono anche altre pressioni sulla redditività di certe imprese.
Meno Bitcoin di nuovo conio: pressione di vendita ridotta?
La prima idea, quella più semplice da formulare, guardando a cosa è successo in passato, è il ritenere l'halving come un processo che riduce la pressione di vendita sui mercati. È un'idea che - fermi restando gli altri fattori - ha un senso.
I miner vendono i Bitcoin che minano per pagare le spese correnti
I miner non hanno altre entrate se non i Bitcoin che ottengono dal mining.
Se i Bitcoin che incamerano sono dimezzati, allora ci saranno meno Bitcoin, nominalmente, in vendita.
Massa monetaria e valore della moneta
Se l'aumento della massa monetaria diventa meno ripido a grafico, allora la valuta che ne è oggetto deve per forza guadagnare rispetto ad altre valute che invece hanno una politica monetaria più lassista.
Questa è invece una conclusione che manca di basi stabili nella realtà. Non perché su queste pagine non si creda alle poche misteriose forze che muovono i mercati, ma perché l'altra politica monetaria di riferimento, quella del dollaro, può essere oggetto di periodi, anche importanti, di politiche restrittive - e dunque di riduzione della massa monetaria in circolazione.
È un discorso tuttavia complesso e che meriterà approfondimento in altri speciali sul nostro sito.
Il passato per prevedere il futuro
La parte maggiore degli entusiasmi per l'arrivo dell'halving e per i suoi effetti positivi sul prezzo poggia in realtà su basi poco solide, almeno per chi mastica di mercati.
Dato che nel 2012, nel 2016 e nel 2020 - anni dei precedenti halving - ci sono stati dei forti rialzi successivamente all'halving, allora anche questa volta sarà uguale.
È possibile che si ripeta anche questa volta - per quanto basare le proprie analisi future su quanto accaduto in passato non è sempre una buona idea.
Saremo forse tacciati di essere dei guastafeste - ma è da questa base razionale che si dovrà partire per analizzare il fenomeno con intelligenza.
E come base razionale abbiamo i seguenti elementi:
Per ogni blocco verranno assegnati 3,125 Bitcoin, contro i 6,25 attuali
I miner dovranno far quadrare i conti avendo a disposizione la metà dei Bitcoin per ogni blocco prodotto
In passato ci sono stati dei rialzi, ma non immediati
Gli halving sono stati utilizzati come interpretazione per i cicli quadriennali di Bitcoin
Non abbiamo alcuna certezza che quanto avvenuto in passato si riproporrà in futuro
I miner, gli introiti, la capacità di andare avanti
Il ruolo dei miner è infame. Devono organizzare investimenti pluriennali, non hanno alcuna certezza dei ritorni (Bitcoin può cambiare prezzo violentemente, come tra 2022 e 2023) e hanno, sull'unità di potenza di calcolo, dei rendimenti storicamente decrescenti.
Investimenti pluriennali
Non esiste un'offerta infinita di ASIC che possono essere utilizzate per il mining. Gli ordini vanno inoltrati, si deve attendere la produzione - che per quantitativi importanti può richiedere diversi mesi - e quando si è finalmente pronti a impiegare tali macchine i rendimenti potrebbero essere molto più bassi di quelli attesi.
Ad aggiungere ulteriore aleatorietà ci sono i costi energetici - che possono variare anche se in modo minore rispetto al prezzo di Bitcoin, il contesto politico, la creazione di mining farm che possano accedere a quantitativi energetici sufficienti.
I rendimenti decrescenti della potenza di calcolo
Bitcoin ha un meccanismo di aggiustamento automatico ogni circa 2 settimane, per mantenere il tempo di produzione dei blocchi il più vicino possibile, in media, ai 10 minuti per blocco. È un concetto non intuitivo per chi non conosce il funzionamento di Bitcoin e che andrà indagato anche per capire che tipo di sfide devono fronteggiare i miner.
Al crescere della potenza di calcolo degli altri, la propria, anche se invariata, avrà un rendimento decrescente perché sarà aumentata la competizione per la produzione di uno stesso blocco.
E con Bitcoin che adegua la difficoltà periodicamente, al crescere della potenza di calcolo impiegata complessivamente dai miner, la stessa unità finisce per contribuire in modo minore alla produzione di un blocco.
Questo vuol dire che il parco macchine può degradare, in termini di rendimenti, anche piuttosto rapidamente. Il grafico che riporta l'andamento dell'hashrate complessivo offre un quadro preciso di questa altra sfida alla quale sono sottoposti i miner.
La sfida dell'halving
L'halving dimezzerà la quantità di Bitcoin che i miner ottengono e possono poi vendere a mercato per sostenere le operazioni. Ovvero per pagare elettricità, per pagare dipendenti, per fare investimenti in nuove macchine e in nuove mining farm.
Ad oggi i miner sono già in una situazione di stress importante, dovuta a prezzi di Bitcoin non entusiasmanti e anche alla continua crescita dell'hashrate, che per singola macchina e energia impiegata offre dei rendimenti decrescenti.
Sarà una sfida importante, a meno che Bitcoin non risponda con dei rialzi consistenti di prezzo, permettendo così ai miner anche meno efficienti di rimanere sul mercato
Con una differenza con il passato: le operazioni dei miner sono, rispetto a quattro anni fa, più complesse, più articolate e con il coinvolgimento di capitali maggiori. E con Bitcoin che già adesso non sembrerebbe in grado di sostenere le operazioni dei miner, diversi dei quali, a partire da Core Scientific, hanno già avuto problemi finanziari significativi.
I cicli segnati dall'halving
Il grafico che riportiamo mette a confronto l'andamento del prezzo di Bitcoin con la produzione di per singolo blocco. I quattro importanti cali di produzione, che sono segnalati anche dalle linee verticali tratteggiate.
I dati che erano stati veri fino a ieri sono i seguenti: ogni ciclo di halving ha visto toccare nuovi massimi rispetto al precedente. I minimi del ciclo attuale non hanno mai superato al ribasso i massimi del ciclo precedente (cosa che però è stata inficiata almeno questa volta, in seguito al crollo post FTX).
Se queste dovessero essere le basi che si ripeteranno anche in questo nuovo ciclo - che sarà inaugurato dal prossimo halving - avremo minimi intorno ai 69.000$ e massimi da valutare, ma comunque superiori in modo concreto rispetto ai massimi del precedente ciclo.
Un ragionamento basilare, supportato da uno storico di dati molto ridotto (ci sono stati solo altri 3 halving) e che è benzina per l'ottimismo di chi si avvicina.
Altro pattern che sembra interessare molti degli speranzosi è quello di carattere temporale. Dall'halving è in genere trascorso un anno o poco più, con il picco che è stato comunque sempre raggiunto nella prima metà del ciclo di 4 anni. Anche questo ragionamento può essere compreso in modo migliore con un esempio grafico.
Dettagli di cui si tiene poco conto
Il prezzo di Bitcoin, come quello di qualunque asset, è il risultato delle forze della domanda e dell'offerta e non solo della seconda. È vero che l'halving è una forte riduzione dell'offerta dei Bitcoin di nuovo conio, ma è altrettanto vero che l'effetto sul prezzo sarebbe garantito se e soltanto se la domanda diventi al tempo stesso più alta o rimanga comunque invariata.
È una supposizione che si può certamente fare, tenendo però sempre conto del fatto che non abbiamo alcun tipo di garanzia che questo si verifichi.
Secondo punto interessante: ci sono diverse forze all'opera su Bitcoin oggi, che sono molto diverse da quelle del 2016-17 e ancora più lontane da quelle del 2012-13.
Bitcoin è nel tempo diventato un asset finanziario a tutti gli effetti. Viene scambiato, direttamente o indirettamente, in tutte le principali piazze finanziarie del mondo. Ci sono futures quotati al prestigioso Chicago Mercantile Exchange - la più importante borsa derivati del mondo.
Questo per dire che oltre all'halving stanno convergendo diverse forze potenzialmente positive su Bitcoin che prescindono dall'halving e che potrebbero esercitare una forza, se vogliamo, ancora maggiore.
Terzo: ad ogni halving la riduzione è minore - e quindi ha un impatto minore sul numero secco di Bitcoin che finiscono sul mercato perché venduti dai miner. E quindi sarà lecito aspettarsi, ammesso che questo effetto halving esista, un impatto ridotto sul prezzo rispetto al passato.
Quarto - e non ultimo - l'halving potrebbe coincidere con l'approvazione degli ETF Bitcoin Spot di BlackRock e di altri gestori, che potrebbero portare da un lato enormi capitali a confluire verso Bitcoin, dall'altro a renderne il prezzo meno volatile. Anche qui siamo però nel campo dei paralleli con il passato che non è detto che funzionino per il futuro. Il parallelo è con l'oro e con una parabola relativamente calma dopo un primo boom portato dai primi ETF.
Allontanarsi dai prezzi, per assaporare l'halving "vero"
Non siamo di quelli che ritengono il denaro e il guadagno sterco del demonio e sopportiamo più di tante altre venue digitali la presenza di trader, che per noi non fanno nulla di male.
Tuttavia quando si parla di halving Bitcoin e più in generale del funzionamento di questo straordinario meccanismo monetario, non possiamo che invitare tutti a guardare alla questione dalla giusta distanza, cercando di capire come funzionano i solidi ingranaggi di Bitcoin.
Al contrario delle valute che siamo abituati ad utilizzare noi moderni, Bitcoin ha una politica di emissione prevedibile e sicura, il contrario di quanto fanno oggi le banche centrali che producono denaro fiat come novelli alchimisti.
A qualcuno sembrerà una follia - e infatti lo zoccolo duro degli economisti è schierato ferocemente contro Bitcoin - altri invece, forse con un po' più di senso del romantico, assisteranno all'auto-aggiustamento di quello che è, prima di tutto, un meraviglioso orologio.
Non ci sarà Jerome Powell che tenga, non ci sarà FOMC, non ci sarà Christine Lagarde o qualunque altro governatore di questa o di quella banca centrale. Non ci sarà nessuno che potrà dire "No, ora si fa come dico io"
Quel magnifico orologio, di cui noi siamo soltanto degli ingranaggi, dimezzerà l'emissione di nuovi Bitcoin al blocco prefissato, senza che nessuno possa opporsi, senza che nessuno possa avanzare urgenze sul cambiare la politica monetaria. Avverrà e basta - e gli ingranaggi, per quanto importanti, non potranno che adeguarsi.
Un esperimento monetario che ormai dura da 13 anni, che vedrà il 14esimo e poi il quindicesimo. Senza cambiare una virgola di come è stato organizzato, per le cose importanti, all'inizio di questa avventura.
Implacabile e perfetto - per quanto pallide imitazioni abbiano provato a rivederne i fattori fondamentali. Giusto, perché immutabile secondo il capriccio di pochi.
L'appuntamento è per il prossimo aprile 2024 - quando in ogni angolo del mondo si guarderà ad un piccolo passo per Bitcoin e un grande passo per un esperimento monetario sul quale in pochi erano disposti a scommettere fino a qualche tempo fa.
Una sorta di eclissi totale, che lascerà di nuovo a bocca aperta i più scettici e che al tempo stesso sarà per qualcuno profezia di buona sorte. Buona sorte che, neanche a dirlo, terrà insieme un'Armata Brancaleone fatta di tecnici, di informatici, di politici, di trader, di avidi e di generosi, di buoni e di cattivi.
Perché Bitcoin è per tutti ma di nessuno.