Ethereum: scontro finale negli USA. E scende in campo anche Donald Trump
La battaglia su Ethereum sarà anche battaglia presidenziale. Ecco cosa c'è da sapere
Caro investitore,
Come ti avevamo già preannunciato un paio di settimane fa, il centro delle discussioni di questo maggio, nel mondo crypto, sarebbe stato Ethereum e non Bitcoin.
Questo per tutta una serie di questioni legali e finanziarie che riguardano e riguarderanno il secondo degli asset crypto per capitalizzazione di mercato. Dall'ETF, che va in scadenza a fine maggio, a quanto successo nel corso dell'ultima settimana, con un importante dietrofront da parte di Grayscale proprio sul tema.
Prima di passare alla lettura del contesto - che ti forniremo in questo nostro ultimo numero del Magazine, vogliamo prenderci un rischio. Riteniamo che Ethereum stia soffrendo in termini di prezzo per una serie di attacchi congiunti. E che potrebbe aver trovato un bottom di prezzo, almeno rispetto al resto del mercato. Questo a patto che SEC non vada all in, portando in tribunale...
Grayscale si è stancata
Il tema è complicato. Riguarda le complicate procedure di approvazione degli ETF negli Stati Uniti. Si incrocia con le volontà politiche di Gary Gensler, capo di SEC e passa anche per gli sforzi, spesso non coordinati, di diversi gestori.
Negli ultimi giorni è arrivata una notizia alla quale non è stata data importanza sufficiente: Grayscale ha ritirato la sua richiesta di approvazione per un ETF Ethereum però sui futures. Ad uno sguardo superficiale, la cosa potrebbe sembrare appunto di poco conto.
Lo stesso CEO di Grayscale ha affermato poche ore fa che la richiesta è stata ritirata perché l'azienda vuole concentrarsi sull'ETF Spot, ovvero sulla conversione di un trust che esiste da anni. Spiegazione forse buona per chi non si occupa di crypto e di questioni finanziarie, ma che però per noi... non fila.
Perché era stata richiesta approvazione di un ETF sui Future?
Per avere una base di appoggio futura per eventuali cause legali contro SEC, nel caso in cui l'agenzia del governo USA si fosse rifiutata di convertire il ben più importante ETF Spot su Ethereum.
Grayscale ha ritirato questa richiesta, che sarebbe stato l'unico appoggio legale per tutta l'industria per eventualmente fare causa a SEC, nel caso appunto di rifiuto. Ed è una decisione chiara, almeno secondo chi vi scrive e anche secondo il parere di Eric Balchunas di Bloomberg.
Grayscale non ha alcuna intenzione di lottare da sola, di spendere milioni di dollari in fee legali per poi lanciare prodotti che convengono più a BlackRock - almeno a guardare i risultati di quello Bitcoin, che a Grayscale stessa.
Il messaggio, fino ad ora, è il seguente: non saremo noi a lottare, c'è chi ha le spalle larghe e può decidere di fare quanto preferisce. Anche di andare allo scontro frontale con SEC, purché lo faccia di tasca propria.
Grayscale continua però a raccontare un'altra storia
Ovvero di essere molto fiduciosa sull'approvazione della conversione del suo $ETHE - il trust privato su Ethereum, in ETF Spot. Ci credono però in pochi, almeno sul breve periodo.
Il premium di $ETHE termometro delle possibilità di approvazione
Chi ha seguito l'intera vicenda della conversione del trust Bitcoin in ETF (sempre di Grayscale) avrà imparato ormai il giochino. Per chi non ha seguito la precedente vicenda, offriremo un breve riassunto.
Il Trust Ethereum di Grayscale è un fondo privato, che viene scambiato fuori dalle borse regolamentate, e le cui quote non possono essere convertite direttamente in Ethereum o liquidate. Cosa che invece si può fare con gli ETF.
E quindi le quote di $ETHE vengono scambiate ad un valore che negli ultimi anni è stato storicamente più basso di quello del controvalore in Ethereum. Questa distanza si assottiglia al crescere della possibilità che l'ETF venga approvato.
Il meccanismo è semplice: con la conversione in ETF, le quote diventano "convertibili" e dunque del valore del sottostante in Ethereum. Cosa che abbiamo visto, appunto, anche con l'ETF su Bitcoin.
L'andamento di tale discrepanza è quello che vediamo qui nel grafico: dopo marzo, quando si è fondamentalmente persa la speranza di un'approvazione in tempi brevi, la distanza ha ripreso a crescere. Ed è un pessimo segnale per le possibilità di approvazione di questo prodotto, almeno a maggio e secondo gli esperti di Bloomberg, entro il 2024.
Elezioni: la partita finale è qui
Mercoledì 8 maggio Joe Biden ha minacciato il Congresso sulla rimozione di una norma introdotta da SEC e che è dannosa per il mondo crypto. Ha minacciato appunto il veto, ovvero di rigettare qualunque tipo di decisione del Congresso avversa a SEC.
Il Congresso ha poi votato, sconfessando Biden e dimostrando di non avere paura. La cosa è di relativamente poco conto sul breve, ma testimonia che in realtà si sta combattendo una partita politica molto complicata. E che vede da un lato i democratici e dall'altro i repubblicani, tutti o quasi compatti a sostegno del mondo crypto.
La battaglia finale sarà in novembre, quando gli americani saranno chiamati a votare sul prossimo presidente degli USA. Trump ha colto la palla al balzo, affermando di essere per la libertà di utilizzo delle criptovalute. E questo potrebbe valere un paio di punti percentuali che... potrebbero decidere le elezioni. E anche il futuro di Ethereum e del suo ETF.