CZ di Binance sotto assedio a Washington!
Accanimento degli Stati Uniti o congrega di criminali? Tra le due posizioni più estreme c'è qualcosa su cui ragionare.
Binance, primo exchange per volumi a livello globale, è sotto inchiesta negli Stati Uniti. L’agenzia federale CFTC, che vigila sui mercati dei derivati, ha depositato una denuncia in 76 pagine dense di accuse.
La stessa agenzia chiede l’interdizione perpetua di Changpeng Zhao da qualunque tipo di attività regolamentata negli USA e una multa presumibilmente superiore ai 100 milioni di dollari.
Gli strumenti di base
Per capire quanto sta avvenendo è necessario ricordarsi di un’importante separazione:
Esiste un Binance (multiforme) internazionale
Binance è un’entità senza un quartier generale e senza una vera holding che controlli le decine di società tramite le quali opera in tutto il mondo.
Esiste Binance.us, che è per il mercato americano
Nel 2019 Binance ha creato/incorporato BAM, società tramite la quale controlla Binance.us. È la versione statunitense di Binance, nata perché a livello regolamentare quel paese presenta difficoltà aggiuntive. Tale divisione è completamente separata, almeno nelle funzionalità e negli accessi, dalle altre.
Prima di partire, un’altra premessa: c’è un nelle precedenti puntate. La puntata è del 15 febbraio 2023 ed è andata in onda sul The Wall Street Journal.
«L’azienda sta collaborando con i regolatori per individuare i rimedi necessari per sanare quanto accaduto. […] Si tratterà di una multa, forse di più. Non lo sappiamo. Sarà il regolatore a decidere. […] Sarà un momento topico per la nostra azienda, perché permetterà di metterci tutto alle spalle. […] Binance è nata da ingegneri del software che non avevano dimestichezza con la complessità delle leggi […]
A parlare è Patrick Hillman, Chief Strategy Officer di Binance.us, che ha confermato tre aspetti importanti per gli sviluppi della storia.
Binance era al corrente di indagini da parte delle autorità statunitensi
Binance sapeva che prima o poi avrebbe pagato il conto di certe attività con i clienti americani
Binance diceva di non avere gli strumenti per comprendere la complessità delle leggi americane sui mercati finanziari
Di cosa è accusata Binance?
CFTC non ha potere su questioni penali. CFTC si occupa di individuare violazioni di certe leggi sul mercato dei derivati e delle commodities e può chiedere sanzioni, restituzioni di profitti, pagamento di danni e di bandire questa o quella persona da certe attività regolamentate.
Non decide da sola, ma deve sottoporre la questione ad una Corte Federale, che poi in un regolare processo stabilisce cosa sia vero, cosa sia falso e eventualmente, secondo la legge, le sanzioni da comminare.
CFTC contesta a Binance di aver:
Venduto futures su commodity senza regolare registrazione
Venduto opzioni su commodity senza regolare registrazione
Sollecitato la vendita e aver accettato ordini per futures, opzioni, swap e transazioni retail e di aver operato come controparte in questo tipo di contratti, senza regolare licenza
Gestito un’infrastruttura per il trading e per l’esecuzione di swap senza regolare registrazione come SEF (Swap Execution Facility)
Mancato nella supervisione delle attività dell’exchange in relazione ai requisiti di registrazione
Mancato nell’implementazione un programma di informazione per i clienti come previsto dal Bank Secrecy Act
Gestito attività al di fuori dei confini degli Stati Uniti - anche al fine di aggirare le norme degli USA in materia
Più in breve: a Binance viene contestato di aver venduto ai clienti americani, pur essendo sprovvisto di registrazione/licenza, prodotti finanziari che negli USA richiederebbero tale registrazione.
La denuncia riguarda diverse entità di Binance e anche il CEO Changpeng Zhao
Le accuse sono formulate verso diverse entità riconducibili a Binance, direttamente o indirettamente:
Binance Holdings Limited, società con sede alle Isole Cayman
Binance Holdings IE Limited, società con sede in Irlanda
Binance Services Holdings Limited, società con sede in irlanda
La denuncia non è limitata a entità societarie, sono chiamati a rispondere anche:
Changpeng Zhao, conosciuto anche come CZ, secondo CFTC un uomo solo al comando dell’impero Binance
Samuel Lin, primo Responsabile per la Compliance e che ha ricoperto il ruolo dall’aprile 2018 fino ad almeno il gennaio 2022.
Sì ok, ma cosa avrebbe fatto Binance?
Le accuse accessorie, che non hanno alcun valore giuridico, hanno fatto perdere la bussola a diversi commentatori. CFTC accusa Binance di aver offerto a clienti americani dei derivati ed è questo ciò che conta per il caso specifico.
Dalla dichiarazione di Hillman dello scorso febbraio abbiamo capito che la questione non è una novità assoluta per Binance.
A leggere poi tra le righe delle dichiarazioni di Changpeng Zhao, Binance sarebbe stupita perché in realtà c’era già un interlocuzione tra le parti e perché l’exchange avrebbe sempre collaborato con le richieste di informazioni da parte delle autorità.
Qui la prima differenza con il caso FTX, al quale qualcuno ha associato questo di Binance. Non ci sono truffati, non ci sono clienti che chiedono indietro soldi, non ci sono pratiche irregolari da parte di Binance, se non l’assenza di un’autorizzazione ad offrire questo tipo di prodotti.
È vero che Binance ha venduto questo tipo di prodotti negli USA?
Probabilmente sì. Il fatto che Binance fosse in attesa di una multa e che abbia ammesso in passato di non essere in linea con quanto previsto da certe regole rende la risposta scontata.
Binance sa di aver infranto le regole - e secondo CFTC lo avrebbe fatto sapendo di violarle. Sarebbe stata una scelta di business, come riportato da diverse chat interne riportate nell’accusa dell’agenzia.
Non sarebbe una novità: anche le grandi banche decidono di violare leggi e regolamenti, in alcuni casi, preferendo pagare multe se e quando dovessero venire scoperte.
Sorprenderà i più rispettosi della legge, ma è così che si muovono molte grandi corporation, senza che ciò sia un’assoluzione per Binance.
Altre accuse che accuse non sono
Le accuse non sono definitive. Ci sarà un tribunale con giuria che dovrà decidere sulla veridicità di quanto affermato da CFTC. E dovrà anche decidere quali saranno - ammesso che si arrivi davvero in tribunale - le multe e le afflizioni aggiuntive che dovranno patire CZ e le aziende citate sopra.
CFTC ha interesse a descrivere Binance come luogo di malaffare - e non ha perso occasione di farlo all’interno di un documento di 76 pagine ricco di particolari. Di diverse delle accuse questo procedimento non potrà però occuparsi questo procedimento:
Binance ha chiuso due occhi su certe pratiche e certi rapporti
Riguarderebbe la presenza di account da paesi sotto sanzioni - e che entità che operano negli USA non possono avere come clienti o interlocutori.
Si parla, nelle chat interne, di Hamas, Ḥarakat al-Muqāwama al-Islāmiyya, il Movimento di Resistenza Islamica, organizzazione politica e para-militare presente in Palestina. Tale organizzazione è ritenuta terroristica sia negli USA che nell’Unione Europea.
Binance ha violato scientemente certe regole
Al contrario di quanto affermato pubblicamente, Binance e i suoi dirigenti non erano ignoranti in materia di regolamentazioni.
Sapevano di violare leggi e hanno scelto razionalmente di farlo in cambio di profitti. A supporto di questa tesi ci sono diverse di chat interne riportate nel documento di denuncia.
Binance offusca il suo assetto societario
Dietro la distribuzione degli affari di Binance in certe entità vi sarebbe, dice CFTC, un disegno preciso, che è quello di oscurare l’effettiva organizzazione e di rendere più difficile per i regolatori intervenire. L’organizzazione sarebbe così complessa da indurre in errore anche dirigenti della società.
“Ovunque vi nasconderete, noi vi troveremo”
L’azione di CFTC ha una faccia pubblica ed è quella del direttore dell’agenzia federale Rostin Behnam.
CFTC si muove poco e solo per le cose importanti. Ogni volta che lo farà, ne sentirete parlare su giornali e canali televisivi statunitensi. Benham non si perderebbe mai un’apparizione sui media, per grandi o piccoli che siano.
La strategia mediatica di Rostin Behnam ha un perché: certe azioni servono a ristabilire ordine nel mondo finanziario americano e mondiale. In altre parole, a far capire chi comanda.
Negli ultimi giorni Behnam ha parlato ove possibile, ripetendo sempre la stessa storia.
«Non avere una sede centrale, non avere una sede geografica non ti metterà al riparo da CFTC.»
A molti sembrerà una smargiassata da regolatore pubblico, ma c’è un messaggio che si nasconde tra le righe e che possiamo individuare grazie alla mappa che CFTC ci ha fornito con la stessa denuncia di Binance.
CFTC dichiara sempre di intervenire a tutela degli investitori americani, sempre accompagnando i suoi comunicati stampa con sviolinate per il padre di famiglia che ha impegnato i suoi risparmi, e poi la casalinga, il poliziotto, l’insegnante e tutto ciò che compone l’immaginario della classe media americana, che andrebbe protetta dai falchi della finanza.
Il problema è che per ammissione stessa di CFTC i clienti americani portati, di straforo, sulla piattaforma internazionale sarebbero investitori facoltosi e in alcuni casi istituzionali.
Gente che sa, almeno finanziariamente, prendersi cura dei propri interessi.
Organizzazioni che pur di avere rapporti con Binance nella sua versione internazionale avrebbero aperto società in paesi terzi, con costi e complicazioni legali annesse.
L’azione di CFTC serve anche a ristabilire chi comanda non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo.
No, non siete fuori dal nostro raggio d’azione. No, non decidete voi se poter fare affari (senza aver costretto nessuno) con clienti istituzionali americani.
Sì, ma chi è la vittima?
Mentre i regolatori ripetono che certe regole esistono per tutelare gli investitori, in casi come quello di Binance si fa fatica ad individuare una vittima.
Ad oggi nessuno tra i clienti americani di Binance si è mai lamentato per aver avuto accesso a servizi in piena libertà e senza costrizioni.
Al tempo stesso - e questa è la differenza con il caso FTX - non sono contestati ammanchi di denaro o altre difficoltà nel recupero del capitale investito tramite Binance.
La vera vittima è la credibilità dell’agenzia e il controllo americano sulla finanza globale. Credibilità già ai minimi termini da quando si è scoperto che Sam Bankman-Fried di FTX entrava e usciva da CFTC come e quando voleva.
Levine: “La mossa di CFTC è il tentativo di tagliare fuori un grande exchange”
Una delle opinioni più acute sul tema è di Matt Levine, in forza a Bloomberg (qui l’articolo originale):
La denuncia di CFTC mima le solite preoccupazioni dei regolatori, come la protezione degli investitori retail e il riciclaggio di denaro. Tuttavia, qui si tratta principalmente di tagliare fuori un grande exchange crypto internazionale dall’accesso a grandi e sofisticate società di market making negli Stati Uniti.
A sostengo di tale tesi vengono citati gli esempi riportati direttamente da CFTC all’interno della denuncia. Gli esempi si riferiscono a trading desk e ad altre società che offrono liquidità che, tramite triangolazioni, società fittizie e ricorso a cittadini stranieri avrebbero comunque ottenuto accesso ai servizi di Binance.
Dato che queste sono le preoccupazioni di CFTC per sua stessa ammissione, è facile essere d’accordo con Matt Levine quando scrive:
Le aspettative del mercato credo che siano le seguenti: se sei una grande società di trading con il tuo capitale e i tuoi algoritmi, e hai avvocati e società offshore a sufficienza, puoi fare trading su qualunque exchange del mondo dal comfort del tuo ufficio di Chicago: potrebbe esserci un argomento tecnico che dice che non puoi, ma se i tuoi avvocati sono sofisticati e aggressivi abbastanza da aggirare questo tecnicismo… e comunque, perché dovrebbe interessare CFTC?
Il vero target è Binance in quanto exchange più grande al mondo. Mandare un messaggio. E sgomberare il campo dal bersaglio visibile per tutti.
Il mondo finanziario è interconnesso e tutto tocca prima o poi gli Stati Uniti. I regolatori USA sono diventati esperti nell’utilizzare questo fatto per estendere la loro giurisdizione su tutto il mondo finanziario.
Un attacco coordinato?
La paranoia, tra gli appassionati di cripto e Bitcoin, non è un bene scarso. La tendenza alle ricostruzioni fantasiose e apocalittiche è sempre dietro l’angolo. Tuttavia ci sono diversi elementi per dare ragione ai più svitati, almeno questa volta.
Binance stava collaborando con CFTC
Le parole di Hillman sono chiare, quelle di CZ meno, ma è evidente che Binance e CFTC stessero parlando da tempo. Perché far precipitare la situazione con una causa legale?
CFTC ha della reputazione da recuperare
CFTC, per ammissione stessa del direttore Rostin Behnam, si sarebbe incontrata almeno 10 volte in 14 mesi con Sam Bankman-Fried. Non è si sono accorti di nulla - e di questo gli è stato chiesto conto anche davanti al Senato USA.
Ora c’è da comportarsi diversamente: l’aggressività è d’obbligo, per dimostrare che le cose non si fanno più come una volta.
Tutte le agenzie USA sembrano essere sul piede di guerra
Non solo CFTC. Justin Sun è sotto inchiesta, SEC ha messo sotto inchiesta Coinbase e ha chiesto e ottenuto 30 milioni da Kraken. La vendita di Signature Bank da parte di FDIC (l’agenzia che regola il settore bancario) vuole escludere a tutti i costi la sua divisione crypto. Diversi senatori attaccano Bitcoin e crypto giorno e notte. Di elementi per vedere un disegno politico ce ne sono diversi.
Tempistiche sospette
CFTC sta presumibilmente indagando su Binance da tempo. Perché intervenire proprio ora? E perché mandare a monte l’interlocuzione che pur stava avendo con CZ e il suo exchange?
Cosa rischia Binance?
C’è chi ha parlato di chiusura, chi di bancarotta inevitabile e chi, in modo ancora più fantasioso, vede Changpeng Zhao dietro le sbarre. Per i più ansiosi, anticipiamo che niente di tutto questo è sul tavolo:
Cosa chiede CFTC
Troppo. Si parla di restituzione dei profitti, multa, copertura delle perdite dei clienti USA che hanno operato tramite l’entità internazionale, messa al bando perpetua di CZ da qualunque incarico inerente a mercati regolamentati negli USA. Si spara in alto, sperando di ottenere forse la metà.
Cosa può ottenere CFTC?
Changpeng Zhao si è detto, tra le righe, ancora disposto alla ricerca di una soluzione amichevole. Tradotto dalla lingua dei comunicati stampa a quella corrente, vuol dire che sarebbe disposto a trovare una cifra sulla quale accordarsi.
I pericoli per Binance sono altrove
I pericoli per CZ e Binance non sono nella procedura avviata da CFTC, che come nel caso di BitMEX finirà probabilmente con un accordo e una multa salata. Guardare a quanto accaduto a Arthur Hayes è la guida migliore di cui possiamo dotarci adesso.
BitMEX
BitMEX offriva a cittadini americani la stessa tipologia di prodotti che sono stati inclusi nell’azione di CFTC: contratti derivati, futures, perps e opzioni. L’offerta - e un atteggiamento irriverente verso certe leggi del CEO - spinsero CFTC e FinCEN ad intervenire con modalità simili a quelle utilizzate per Binance. La questione sul piano civile si è chiusa con una multa di 100 milioni di dollari per l’exchange e di 10 milioni di dollari a livello personale per tutti i soggetti coinvolti.
Il Dipartimento di Giustizia
Una multa del genere è stata poca cosa per BitMEX. Le conseguenze più gravi sono state altre due: la prima è stata la perdita di market share a livello mondiale, per essere stati costretti poi a non fare più affari negli USA. La seconda è che il CEO Arthur Hayes è stato condannato poi a 6 mesi di domiciliari con 2 anni di sorveglianza annessi.
Non è stata l’azione di CFTC ad infliggere una condanna penale a Hayes, ma la successiva azione del Dipartimento di Giustizia o DOJ - Department of Justice, una sorta di Ministero della Giustizia dell’ordinamento americano che però conduce anche indagini e avvia azioni. C’è lo stesso rischio per CZ? C’è chi sottolinea, in relazione a questa possibilità, che Hayes è cittadino americano, Changpeng Zhao invece no - e questo farebbe tutta la differenza del mondo.
Gli exchange non sono opere caritatevoli
Le reazioni alla notizia sono state di due tipi: da un lato i detrattori di Binance, che hanno banchettato sulle possibili spoglie dell’exchange al termine dell’azione civile intentata da CFTC. Dall’altro invece gli hooligan dell’exchange, un’enorme community di persone che utilizzano i servizi di Binance e che si dicono, almeno metaforicamente, pronti a morire sulla collina di CZ. La questione merita qualche riflessione aggiuntiva:
Gli exchange sono delle attività commerciali
Per quanto facciano fatica a scrollarsi di dosso l’immagine punk degli esordi, gli exchange di criptovalute sono delle attività commerciali, che devono generare profitti e che li perseguiranno con strategie più o meno aggressive. Magari qualcuno dei leader è convinto in cuor suo di essere in missione per conto di Dio, ma ogni considerazione razionale deve prescindere dai sentimenti e basarsi sui fatti.
Binance ha aggressivamente promosso certi prodotti
Ci sono exchange che hanno implementato strategie più aggressive, ma anche Binance ha fatto la sua. Dallo staking che in realtà staking non era a ritorni molto elevati su determinati prodotti, offerti ai clienti per attirare ulteriori capitali.
Binance ha probabilmente deciso razionalmente di ignorare certe leggi
I fatti contestati da CFTC risalgono ad un’era geologica fa, almeno secondo il veloce metronomo dei fatti crypto. È da dimostrare che Binance abbia continuato a offrire prodotti illegali a certi clienti, ma al tempo stesso non è inverosimile. Questi ragionamenti non sono esclusiva degli exchange crypto, ma di molte società che operano in settori regolamentati.
Non ci sono vittime
Saranno le corti a decidere e lo faranno secondo la legge. Nel giudizio morale che ciascuno esprimerà sull’operato di Binance dovrà pesare l’assenza di vittime. Sono state violate delle regole, è vero, ma è altrettanto vero che non ci sono state vittime. Nessuno, almeno fino a oggi, ha lamentato il furto di capitali o altro tipo di problema di cui sarebbe responsabile Binance.
Chi è Achab e chi è Moby Dick
C’è chi dice che banche e exchange stiano diventando la stessa cosa, avendo in comune profitti, modus operandi e un certo disprezzo per leggi e clienti.
Per me, la Balena Bianca è quel muro che mi sta vicino. A volte penso che al di là non ci sia niente. Ma per me è sufficiente. Mi impegna; mi completa; vedo in essa una forza oltraggiosa, sostenuta da un male imperscrutabile. Quella cosa imperscrutabile è l’oggetto principale del mio odio; la Balena Bianca può essere l’agente, la Balena Bianca può esserne il mandante: io quell’odio lo dirigerò su di essa. Non parlarmi di empietà, uomo: colpirei pure il sole se mi offendesse.
Per chi ha uno sguardo più acuto siamo davanti ad uno scontro epico e risolutivo, alla fine del quale sapremo se avrà vinto l’ossessione di Achab o la tenacia di Moby Dick. Come finisce il romanzo dovreste saperlo tutti, come finirà questa storia probabilmente nessuno.
Sarà interessante cercare almeno le prime risposte: chi recita il ruolo di Achab? E quello dello sgangherato equipaggio? E chi è la balena? Chi è dalla parte di CZ? L’artista della fuga Justin Sun e pochi altri? Che partita giocheranno Kraken e Coinbase, entrambi già colpiti dalla furia del regolatore ma che da una dipartita di Binance.us avranno solo da guadagnarci?
E Bitfinex e Tether hanno fatto la scelta giusta allontanandosi il più possibile dagli Stati Uniti? È una guerra che vale la pena di combattere?