Bitcoin: c'è un ENORME caso BULLISH nel ciclo di Fed e delle banche centrali
Le nuove politiche monetarie potrebbero essere il più grande regalo per una valuta nata con una supply limitata e una politica di emissione chiara
Caro investitore,
non c’è bisogno di sognare per vedere l’enorme caso bullish su Bitcoin. Se hai presente quello che sta accadendo presso le principali banche centrali, ci sarai arrivato già da solo.
Negli altri casi, dedicheremo a questo caso - per noi cristallino - di Bitcoin come vero bene rifugio per i prossimi anni, per i prossimi decenni e per il prossimo secolo.
Il resto della settimana è stato occupato ancora da Gary Gensler, ancora al centro delle discussioni per quanto ripeta sempre le stesse cose (e ne faccia intendere altre, quelle sì interessanti).
Nella lettera agli investitori di questa settimana:
🌟Il caso bullish: non è più una fantasia dei maxi. Parlano i grafici.
💲Stablecoin con rendimento: è arrivata una novità, e potrebbe essere un prossimo interessante trend.
💰 Gensler: ancora incertezza sugli ETF Bitcoin spot. E pesa anche lo shutdown negli USA.
🇷🇺 Binance: Un passo enorme verso la compliance USA.
Il caso bullish per Bitcoin
Di teorie fantasiose sul futuro valore di Bitcoin ce ne sono a bizzeffe. C’è chi disegna arcobaleni, chi parla di stock to flow e chi crede che il dollaro andrà a zero. C’è qualcosa - almeno ad avviso di chi vi scrive - più concreto.
C’è chi si ostina a ripetere che Bitcoin abbia avuto vita facile grazie a un ciclo contraddistinto da tassi di interesse molto bassi. È vero, ma solo parzialmente. Gli anni tra 2016 e 2020, almeno negli USA, sono coincisi con rialzi comunque consistenti (almeno per i termini del nuovo modo di fare politica monetaria) e Bitcoin ha vissuto un bull market proprio in concomitanza di quel periodo.
Perché allora guardare ai grafici sui tassi di interesse per valutare la bontà di Bitcoin e del suo caso bullish futuro? Perché basta fare zoom out per rendersi conto di come stanno procedendo le cose da più di 20 anni a questa parte.
Cicli - che sono poi da manuale di macroeconomia - che raccontano però una parte importante della storia. Per quanto le banche centrali si affannino nel dichiarare la volontà di avere tassi più alti più a lungo, è difficile credere loro dopo aver guardato distrattamente a questi grafici.
A questi cicli, che servono per raffreddare l’economia o riscaldarla alla bisogna, si accompagna un non-ciclo. I rialzi dei tassi poco hanno fatto infatti rispetto al circolante, all’enorme quantità di denaro in circolazione negli USA. E hanno fatto relativamente poco anche in casi più recenti, con rialzi ripidi come quelli ai quali abbiamo assistito nel corso degli ultimi 12 mesi.
L’idea di fondo è che ormai non ci sia modo per tornare alle origini - e che anche sul fronte dei prezzi (che qualcuno che poi ha vinto un Nobel ritenevano un fenomeno sempre monetario) nel migliore dei casi ci si può accontentare di un target del 2% - che è composto. E cioè non cresce 100%-102%-104 ma 100%-102%-104,04%. E su un periodo sufficientemente lungo significa aumenti ben più consistenti di quanto potrebbero apparire con un misero 2% annuo di inflazione.
Cosa mai potrà succedere ad una valuta da confrontare a quanto sopra, che sarà prodotta in un massimo di 21.000.000?
E cosa potrà succedere ad un’economia - la più solida - che presenta una crescita di questo tipo del debito pubblico? Aggiungendo che i periodi in grigio segnalano recessione - che potrebbe arrivare anche al termine di questo ciclo restrittivo - lasciamo al lettore l’onere di trovare una risposta.
💲 Stablecoin con rendimento
La situazione di cui sopra è responsabile di quella che vi raccontiamo in questo paragrafo. I ragazzi di USD Mountain hanno creato uno stablecoin che offre rendimenti legati ai titoli di stato nei quali vengono investite le riserve.
Per chi non dovesse essere pratico del funzionamento di certe questioni: gli emittenti di stablecoin raccolgono enormi quantità di capitale che poi mettono a rendimento in titoli sicuri. Tali titoli sicuri sono, nella maggioranza dei casi, titoli di stato USA. Tale rendimento viene incamerato dall’emittente - che così può presentare (come nel caso di Tether) trimestrali incredibili.
Questo perché stiamo vivendo un momento economico di tassi alti, che si trasferiscono anche ai titoli di stato, rendendo tali riserve di cash estremamente produttive. L’esperimento di USDM (con backing economico da parte di player importanti) è il primo. E se queste dovessero rimanere le condizioni, certamente non sarà l’ultimo.
👴🏻 Gary Gensler re della dialettica
Mercoledì 27 settembre è comparso di nuovo di fronte alla commissione Servizi Finanziari del Congresso. E di nuovo ha risposto come aveva fatto la volta precedente: in sintesi, non ha risposto. Chi si aspettava fulmini e saette da un incontro durante il quale è stato messo - di nuovo - sotto torchio - è rimasto deluso.
Il capo di SEC - che ha in mano l’approvazione degli ETF Bitcoin spot - si è limitato a ripetere che Bitcoin non è una security (e ci mancherebbe) e che sta valutando il caso Grayscale, cruciale per la questione ETF.
Le pressioni arrivano da ovunque: politica, corti di giustizia, gestori potenti come BlackRock. Intanto però lo shutdown del governo USA potrebbe spingere al rinvio degli ETF, che però ormai quasi tutti ritengono certi. Sarà questa la miccia che farà partire la prossima bull run?
🇷🇺 Cose russe: Binance vende tutto
Binance vende tutto quello che aveva in Russia. L’intero apparato exchange passa nelle mani di un semi-sconosciuto player che sembrerebbe essere nato per l’occasione. CZ si affanna su Twitter a sottolineare che con la nuova gestione lui non c’entra nulla.
Questo nonostante diversi dipendenti di Binance passeranno di casacca e nonostante l’utilizzo di API e interfacce molto simili, a quanto pare su richiesta della stessa Binance. Chi vive di sospetti, non si lascerà convincere.
Chi è invece più interessato alle evoluzioni che comporta per il mondo crypto si renderà conto del fatto che Binance ha tutto l’interesse a soddisfare certe richieste del regolatore USA e anche del Dipartimento di Giustizia. Anche i più ribelli degli exchange sembrano essere in trattativa - che poi comporti una causa legale o meno poco cambia.