Bitcoin: arrivano fondi pensione e sovrani. IL TOP del mercato vuole BTC
Parla BlackRock, che sta seguendo diversi clienti di quella taglia. Interlocuzioni avviate
Caro Investitore,
siamo stati i più feroci sostenitori della forza, sul lungo periodo, degli ETF lanciati negli Stati Uniti e che hanno in cassa Bitcoin veri. Sono quegli ETF spot che ieri hanno visto registrare i primi deflussi da BlackRock.
Sono quegli ETF spot che ora tutti ritengono essere più un problema, in termini di volatilità e di prezzo, che una manna dal cielo sul medio e lungo periodo.
Dato però che le nostre opinioni sono sempre basate su fatti e numeri, possiamo prenderci almeno 3 rivincite delle quali parleremo in questo numero specifico. E non sono soltanto rivincite nostre, ma rivincite per tutti coloro i quali continuano a credere in Bitcoin e nel suo ruolo nel futuro della moneta e del denaro.
BlackRock dice di stare calmi
Non sono questi i toni che sono stati utilizzati da BlackRock, ma è questa la sintesi di quanto ha affermato il gestore più potente e ricco del mondo. Lo stesso gestore che ha spinto per l'approvazione degli ETF su Bitcoin negli USA e oggi gestisce il più importante, per afflussi, di questi prodotti.
È lo stesso gestore dell'ETF che il 1^ maggio, per la prima volta, ha visto deflussi dal suo prodotto. Deflussi minimi, che però hanno contribuito a far lanciare l'allarme a chi vive di click e di emozioni basate sul nulla per fare visualizzazioni.
Era, è e sarà ancora una corsa lunga. Una maratona e non una gara dei 100 metri. E sul tema è tornato di nuovo il capo della divisione asset digitali del gruppo, Robert Mitchnick, che ha confermato che la discussione con certi player su Bitcoin è ripartita. Se ne era parlato, tanto, in passato. E ora, con l'arrivo degli ETF, se ne è tornato a parlare.
Non si tratta di chiacchiere vacue, ma di discussioni per valutare come inserire l'asset anche in portafogli di family office, di gestori avanzati, di grandi fondi, fondi sovrani, e anche fondi pensione. Non esattamente investitori di basso profilo.
Robert Mitchnick - che è appunto capo della divisione digitale di BlackRock - ha confermato tali movimenti in una recente intervista. E vuol dire che gli investitori di quel gruppo non hanno ancora acquistato gli ETF. E che probabilmente saranno in diversi a poterlo fare in futuro.
Prima di impegnare su Bitcoin fino all'ultimo centesimo - e in onore della razionalità con la quale abbiamo sempre analizzato notizie per te - non possiamo che ricordarti che si tratta di discussioni, per quanto in pubblico. Comprare è certamente un'altra storia. Ma di quanto detto da BlackRock si dovrà pur tenere conto.
Gli ETF di Hong Kong sono un bicchiere mezzo pieno, o mezzo vuoto
Il lancio degli ETF Bitcoin e Ethereum a Hong Kong è stato molto lontano, per volumi, da quello avvenuto negli USA. Soltanto chi non conosce i mercati - e non è in grado di avere senso della proporzione - si aspettava risultati simili. E vede oggi, con poco più di 120 milioni all'attivo degli ETF, il bicchiere mezzo vuoto.
Tuttavia, anche in questo caso, si dovrebbe cercare di ragionare con i numeri. Il mercato di Hong Kong vale meno di 1/15 di quello degli Stati Uniti, in termini di ETF. È un mercato relativamente piccolo per questo tipo di prodotti e i numeri registrati raccontano dunque una storia completamente diversa.
È la storia di un lancio di estremo successo, almeno in relazione alle dimensioni di quel mercato. Segno che Bitcoin non piace soltanto agli americani, ma che piace un po' ovunque.
C'è però una questione che dovremo tenere in considerazione per il futuro, almeno se vorremo continuare a parlare seriamente di Bitcoin e di quello che vale come asset: c'è bisogno di un'informazione più seria, più puntuale, più precisa. È quello che proviamo a fare qui e sul nostro sito, Criptovaluta.it.
Perché i numeri, che abbiamo sempre analizzato anche sul nostro Canale Telegram, raccontano esattamente quello che c'era bisogno di sapere sul tema. E avrebbero fatto considerare a tutti il lancio di questi prodotti... un bicchiere mezzo pieno.
Arriva l'Australia, e sarà molto più importante
La nostra terza rivincita arriva dall'Australia. Secondo indiscrezioni che almeno a nostro avviso sono più che fondate, entro fine 2024 sarà dato l'OK per ETF spot su Bitcoin. Saranno i primi su un mercato che è per dimensioni molto più importante di quello di Hong Kong. E che potrebbero aiutare a fare la differenza.
C'è tutta una questione simbolica e di narrativa che dovremmo considerare in questo caso: l'approvazione di questi prodotti è conseguenza dell'apertura degli Stati Uniti. Quando si muove una giurisdizione così importante, gli effetti si ripercuotono su quasi tutto il pianeta. Le ripercussioni ci sono già state a Hong Kong. Ci saranno in Australia, e ci saranno anche altrove.
Sono tante piccole gocce che finiscono per trasformare in mare l'appetito di certi investitori per Bitcoin. Investitori che non ci sarebbero stati senza l'arrivo di questi prodotti.
Prodotti che possono certamente non piacere a tutti - a chi vi scrive non piacciono - ma che saranno un netto positivo per Bitcoin. Fermo restando che l'arrivo di questi player non potrà cambiare, come abbiamo già scritto diverse volte, il funzionamento di Bitcoin come protocollo.
Bonus: Ethereum
Non tutto va per il verso giusto. Negli USA sembra che ci siano buone prospettive per l'approvazione dell'ETF su Ethereum... sbagliato. Ovvero quello a leva 2x sui futures. Tutto questo mentre in realtà non sembra che ci siano delle opzioni sul tavolo, entro fine maggio, per l'approvazione di quelli spot.
Un comportamento ormai oltre ogni possibilità di comprensione da parte dell'agenzia più potente al mondo quando si parla di mercati finanziari. Scopriremo con il tempo la strategia di Gary Gensler, che però per il momento più che preoccupare, lascia tutti decisamente sorpresi. Sul breve probabilmente la spunterà Gary Gensler. Sul medio e lungo, di dubbi ne rimangono pochi.