5 verità che nessuno ti ha raccontato sugli ETF Bitcoin Spot
Chi per ottenere visibilità, chi invece perché non ne capisce granché. in tanti si sono scagliati su questi prodotti, ritenendoli dei fallimenti. Non lo sono. Anzi.
Caro Investitore,
il tema centrale, almeno fino all'arrivo dell'halving, rimarrà quello del matrimonio tra Bitcoin come asset e finanza tradizionale.
Sì, in larga parte il movimento è guidato dagli ETF USA, che si stanno rivelando un successo (per qualcuno inaspettato), a patto però che si vogliano scomodare i numeri.
Numeri che ci siamo preoccupati di scomodare noi, pronti a raccontarti 5 verità sull'ETF che nessuno ha voluto mettere insieme.
Ed è comprensibile: qualcuno vive con un pizzico di gelosia l'arrivo dei giganti per ora solo su Bitcoin (e non sul loro progetto preferito). Altri vedono nei suddetti giganti un rischio per il loro quasi-monopolio e quello degli sponsor che gli finanziano i podcast. Altri ancora si aspettavano più faville delle faville che - basta guardare ai numeri - ci sono già state.
1. Grayscale continuerà a perdere capitali
Il primo ciclo di Grayscale sembra essere terminato. La grande fuga da 500 milioni di media al giorno sembra essere un ricordo del passato e le cose, per quanto lentamente, si sono normalizzate.
Normalizzate però non vuol dire che si siano arrestate. Nelle ultime giornate di trading sono comunque usciti Bitcoin per decine di milioni di dollari, anche se in misura minore da quanti ne siano entrati in altri ETF.
Cosa è successo? Con il senno di poi possono esserci delle spiegazioni plausibili al movimento che aveva terrorizzato tutti.
Sono usciti dall'ETF di Grayscale in fretta e furia tutti coloro i quali:
Erano in liquidazione giudiziale - come nel caso di FTX, che alla prima occasione ha liquidato il buon numero di quote che aveva in portafoglio;
Volevano uscire da Bitcoin - ed erano magari intrappolati da anni in un fondo le cui quote valevano molto meno del contovalore in $BTC. Controvalore che si è allineato al lancio dell'ETF, offrendo una rampa comoda per l'uscita.
Chi sta uscendo ora? Con ogni probabilità gli investitori di una certa taglia che vogliono entrare altrove, nello specifico, a guardare i dati, in iShares/BlackRock, Fidelity e Bitwise.
A fare la differenza sono le commissioni: Grayscale chiede ancora l'1,50% annuo, gli altri si sono avvicinati tutti verso i 0,20%-0,25%. Recentemente anche WisdomTree ha tagliato le proprie commissioni, dopo un lancio certamente misero per il suo fondo. Lo stesso hanno fatto Galaxy+Invesco.
2. Ci saranno più capitali in ingresso che in uscita
Ci prendiamo il rischio di prevedere un futuro incerto. La nostra previsione è qui, nero su bianco, e potrai venire a verificarla anche tra qualche mese, per vedere se avevamo ragione o meno.
La fase in cui le uscite sono state maggiori delle entrate - evento che si è verificato in realtà per pochi giorni e per quantità di denaro irrisorie, è storia del passato. BlackRock e Fidelity da sole stanno doppiando Grayscale e le sue uscite e questo fenomeno sarà accentuato in futuro.
Ci sono delle considerazioni importanti da fare sugli ETF che in pochi - in particolare tra chi viene dal frenetico mondo di Bitcoin - non ha forse ben assimilato.
La prima riguarda le tempistiche: gli entusiasti si sono lanciati a capofitto sugli ETF senza pensarci due volte. Sono un pubblico in larga parte di frontiera e che nel complesso vale pochi punti percentuali sui futuri possessori di quote dell'ETF.
C'è un pubblico enorme che dovrà essere corteggiato e che anzi è già corteggiato dai giganti della finanza tradizionale. Tra questi non solo i piccoli investitori retail, ma un autentico esercito di gestori di capitali privati, di promotori e di family office.
Sarà un cammino lungo di educazione che impegnerà gli sponsor dei fondi (così si chiamano le società che li gestiscono), le quali sono già partite. BlackRock sta comprando ancora pubblicità così come sta organizzando dei webinar e degli incontri. Altri stanno preparando le stesse mosse.
3. Sono stati i lanci più importanti del 2023, nel mondo complessivo degli ETF
Il 2023 ha visto arrivare sul mercato americano circa 600 ETF, tenendo conto di qualunque categoria di sottostante e non solo Bitcoin. Sai quali sono i due che hanno raccolto più capitali ad oggi tra tutti quelli lanciati nel 2023? Sì, quello di BlackRock e quello di Fidelity.
In altre parole con un mese scarso di vita questi due ETF hanno già raccolto capitali superiori a quelli di tutti gli altri ETF. È un metro di successo importante, anche se con un ma. Dato che ci siamo promessi di dire sempre la verità, avranno giocato a favore di questi due fondi anche i fuoriusciti da Grayscale che erano già nel settore e che si sono diretti verso i due fondi suddetti.
Poco male comunque, è un risultato numericamente importante, che segnala l'interesse enorme che Bitcoin come asset - e solo come asset per il momento - sta raccogliendo verso il pubblico, anche se siamo in una fase ancora embrionale. Il bello, e lo abbiamo messo nero su bianco nel punto 3, deve ancora venire.
4. La congiunzione astrale perfetta: l'halving
La pressione sugli acquisti, leggera ma costante, si combinerà con uno shock sotto il piano dell'offerta. La quantità di Bitcoin di nuova emissione si dimezzerà da qui a meno di 3 mesi. Questo vuol dire che di Bitcoin di nuovo conio, che i miner riversano sul mercato per sostenere le proprie operazioni, ce ne saranno meno.
Se la legge della domanda e dell'offerta vale anche per Bitcoin, si tratterà di un altro evento in grado di esercitare pressione rialzista. Anche in questo caso però siamo costretti a dirti la verità, nient'altro che la verità.
Gli effetti di queste operazioni in genere arrivano soltanto dopo qualche settimana - se si dovesse seguire il pattern che si è seguito nei casi precedenti.
Occhio a ritenere l'halving una sconfitta sotto i piano dei prezzi se non dovesse subito partire una corsa incredibile.
5. Bitcoin ha bisogno di credibilità, almeno in certi circoli
Bitcoin, per chi come noi lo segue da anni, non ha bisogno di credibilità aggiuntiva. È sicuro, ha una politica monetaria prevedibile, produce blocchi in media ogni 10 minuti. Funziona esattamente come era stato progettato per funzionare e così continuerà a fare.
Chi arriva però da altri settori ha preso delle scoppole proverbiali di enorme importanza anche da titoli garantiti da autorità statali. E ci sta che sia un po' diffidente.
Questa diffidenza si è già superata in parte con l'arrivo di giganti del calibro di BlackRock e sarà superata ancora di più quando la società guidata da Larry Fink farà da apripista anche ad altri gruppi.
È di questa mattina la notizia dell'impegno di DZ Bank, che raccoglie centinaia di crediti cooperativi in Germania, per offrire trading di Bitcoin e crypto. Altri arriveranno, aumentando l'aura di credibilità di Bitcoin come asset.
Sono persone che fino a oggi l'hanno snobbato? Poco male: per qualcuno c'è bisogno di una spintarella in più per sporcarsi le mani. E chissà se partendo dall'ETF finiranno per decidere di usare Bitcoin quello vero.